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Essilux cresce in Nikon, sale oltre il 5% per 170 milioni: perché e cosa significa per i suoi Ray-Ban Meta

In attesa dell’ingresso di Meta nel proprio capitale, il big italo-francese guidato da Milleri muove nel campo dell’ottica di precisione

Essilux cresce in Nikon, sale oltre il 5% per 170 milioni: perché e cosa significa per i suoi Ray-Ban Meta

È stata una manovra a piccoli e lenti passi, partita lo scorso agosto ed emersa solo oggi quando è stata superata la soglia del 5%: si tratta del rastrellamento di azioni Nikon da parte di EssilorLuxottica sulla piazza di Tokyo. Il gruppo italo francese guidato da Francesco Milleri, secondo quanto emerge dalle comunicazioni alle autorità nipponiche, ha superato oggi la soglia del 5% nel libro soci della casa giapponese Nikon corporation rendendo obbligatoria la comunicazione. In questo modo Essilix diventa il quarto maggior azionista del colosso giapponese delle macchine fotografiche e dell’ottica di precisione.

Per Essilux, controllata per il 32,5% da Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, si tratta finora di un investimento di circa 170 milioni di euro e si configura, fanno sapere negli ambienti vicini al gruppo, all’interno di una partecipazione finanziaria di lungo periodo. Del resto Nikon ed Essilux avevano già in essere un’alleanza strategica storica nel settore delle lenti: una joint venture siglata nel 2000 specializzata nel campo dell’ottica di alta precisione e della padronanza della luce. Grazie a essa il gruppo di Milleri ha introdotto una serie di lenti con marchio Nikon tra cui le prime lenti ultrasottili, i filtri per la luce blu o i rivestimenti schiarenti.

Il titolo Nikon alla borsa di Tokyo ha guadagnato oltre il 13% negli ultimi 5 giorni. Essilorluxottica guadagna oggi lo 0,38%.

Mossa strategica per i Ray-Ban Meta, in attesa di Zuckerberg

Nikon è strategica per Essilux sia perché il gruppo giapponese produce anche componentistica ottica per l’automazione industriale, ma anche perché nei Ray-Ban Meta vengono montate le lenti della macchina fotografica che consentono di scattare foto e registrare video. E in casa Essilux si sta studiando la versione smart-glasses di molti dei 150 brand di occhiali in portafoglio. Di recente il numero uno del colosso Usa Mark Zuckerberg ha confermato, in un’intervista al sito The Verge, che starebbe pensando all’ingresso di Meta nel capitale di Essilux con un investimento “simbolico”, dopo le voci che si sono rincorse quest’estate che parlavano di un ingresso con una quota compresa tra il 3 e il 5%. Nei giorni scorsi Essilux e Meta hanno esteso la collaborazione produttiva di altri 10 anni. “Ho pensato che sarebbe stato un bel gesto”, ha detto Zuckerberg riferendosi all’imminente investimento di Meta e asserendo a più riprese di credere in Essilux che “passerà dall’essere la prima azienda di occhiali al mondo a una delle maggiori aziende tecnologiche al mondo”. Grazie agli smart glasses, per Zuckerberg l‘Italia e l’Europa potrebbero addirittura diventare un hub internazionale di piattaforme informatiche.

Essilux ora è tra i primi 5 azionisti del colosso Nikon

Negli ultimi mesi il management della corporation nipponica era anche finito nel mirino del fondo attivista londinese Silchester, primo azionista con il 7,1%. L’operazione di Essilux (che non chiederà di entrare in cda) serve quindi anche a dare stabilità ai vertici. Un altro fondo britannico, M&G Investment è secondo socio con il 5,3%, seguito da Nomura al 5,2%. Quarto azionista è il gruppo di Milleri che ora dovrà notificare ogni ulteriore acquisto dell’1%.

In Giappone Essilux è di casa dopo che già negli anni 80 le due società ancora divise avevano aperto lì i primi negozi, mentre nei mesi scorsi Essilix ha rilevato a Tokyo il retailer Washin e nel 2018 aveva comprato Fukui Megane, che produce occhiali. La strategia di Essilux che punta a raccogliere partecipazioni di minoranza con l’obiettivo di sostenere un partner nel lungo termine, si ritrova in altre recenti operazioni: le quote nella tedesca Mister Spex (12%), nella giapponese Paris Miki (14%) e in Synsam Group (7%).

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