Prima il boato. Poi il fumo. Un’altra strage sul lavoro, con almeno tre morti. L’incendio e l’esplosione alla centrale idroelettrica Enel di Bargi, Comune di Camugnano, nel Bolognese, hanno sconvolto il lago di Suviana, una comunità che ruota intorno alla diga e all’impianto per la produzione idroelettrica: l’area è dentro un parco regionale a cavallo dell’Appennino tosco-emiliano. Le vittime stavano lavorando all’interno della centrale in un impianto che produce energia pulita. Un bilancio totale che è ancora provvisorio: oltre a coloro che hanno perso la vita, sono almeno cinque i feriti – alcuni gravi – e svariati dispersi.
Centrale idroelettrica di Suviana, la strage in pochi secondi
Tutto è avvenuto in pochi secondi e per la diga annessa alla centrale al momento non ci sono preoccupazioni. La centrale si trova sull’appennino bolognese e i vigili del fuoco stanno facendo di tutto per trovare i dipendenti dispersi. Le operazioni di soccorso sono complicate. Secondo le prime ricostruzioni l’esplosione è avvenuta sotto il livello dell’acqua al piano meno nove. È scoppiato un generatore mentre erano in corso lavori alle turbine. Sono le macchine principali in un impianto di questo genere che producono energia pulita.
Lepore: “Stanze allagate, difficoltà legate all’acqua”
I vigili del fuoco faticano a entrare nei locali dello scoppio e per prestare soccorso servono comunque buona visibilità e basse temperature. Sul posto è arrivato il sindaco di Bologna Matteo Lepore, secondo il quale – riferisce a SkyTg24 – le criticità per i soccorritori sono legate “all’acqua”. “L’incendio – dice Lepore – è stato domato, la struttura viene considerata non in pericolo di crollo, ma molte delle stanze sono allagate e quindi bisogna capire dove i dispersi hanno trovato rifugio o sono eventualmente collocati”. Tutto, secondo la ricostruzione del sindaco, sarebbe avvenuto a “circa 70 metri profondità, dove c’è stato un incendio in una turbina che era in manutenzione, il crollo strutturale di un solaio, delle tubature che si sono aperte e hanno inondato le camere. I sommozzatori stanno intervenendo”. Anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sta seguendo l’evolversi della situazione. La centrale è la più grande dell’Emilia Romagna. Gli impianti sfruttano la forza dell’acqua per produrre corrente elettrica. C’è bisogno di grandi quantità di acqua a una determinata quota d’altezza. Mediante il salto di livello si attivano le turbine che sono connesse ai generatori che producono energia elettrica. L’Italia è stata per anni Paese all’avanguardia nel settore, finché la tragedia della diga del Vajont non ne offuscò l’efficacia. Chi si batte per la transizione energetica vede in queste centrali una leva di successo.
Centrale di Suviana, il cordoglio di Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è messo in contatto con il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini dal quale ha assunto informazioni sulla tragedia avvenuta nella centrale elettrica del lago di Suviana. Lo rende noto il Quirinale. Nel corso della telefonata, si legge in un comunicato, il Presidente Mattarella ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente.
Ultimo aggiornamento ore 20.46