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Esordio boom dell’Etf su Bitcoin. Sale la pressione sui tassi

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Va in orbita come un razzo il primo Etf sul Bitcoin, balzato al secondo posto assoluto per valore degli scambi nel primo giorno di contrattazione. Il ProsShares Bitcoin Strategy ETF è salito del 5%, a 41,9 dollari. Più di 24 milioni di pezzi sono stati scambiati e il controvalore provvisorio dovrebbe essere vicino al miliardo di dollari. Nella storia, solo un ETF ha registrato al debutto volumi più alti, quello di BlackRock sulla CO2. A comprare sono stati gli speculatori più smaliziati (gli high frequency traders) assieme a tanti risparmiatori comuni, a caccia di soluzioni per affrontare l’inflazione. Mancano ancora all’appello gli investitori istituzionali, spaventati dall’alta volatilità: ieri si è passati più volte da un minimo di 61.800 a 64 mila dollari, ad un passo dal record.

EVERGRANDE NON PAGA I BOND IN DOLLARI, SALE IL TREASURY

La corsa della moneta virtuale è il segnale più eloquente del lavorio sotto la superficie di un mercato finanziario che resta sorprendentemente tranquillo nonostante situazioni all’apparenza scomode. In Cina, innanzitutto, da dove arriva un assordante silenzio sulla sorte dei debiti internazionali di Evergrande. Ma anche in Usa, dove il Treasury Note decennale è tornato sui massimi degli ultimi quattro mesi, all’1,662%, segno che gli operatori si aspettano una Fed più falco di quanto già previsto. Nulla però sembra in grado di turbare la tranquilla forza dei listini Usa, che hanno celebrato l’ottava seduta al rialzo di fila, diffondendo ottimismo anche in Asia. E, probabilmente, sull’apertura europea.

ALIBABA: JACK MA PUÒ VIAGGIARE FUORI DALLA CINA

L’Hang Seng di Hong Kong sale dell’1,3% nonostante i ribassi diffusi nel settore delle società immobiliari. Stanotte Reuters ha scritto che Evergrande ha deciso di accantonare il piano di vendita di una parte delle sue attività nel mattone.

Il rally è stato guidato da un aumento del 7% delle azioni di AliBaba dopo l’annuncio che Jack Ma è stato autorizzato a viaggiare in Europa, sollevando le speranze di un allentamento delle restrizioni tecnologiche.

Tiene anche il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen (+0,1%). Nessuna sorpresa dalla decisione della Banca centrale della Cina sui tassi di riferimento: confermato al 3,85% il loan prime rate a un anno.

Avanza il Nikkei di Tokyo (+0,3%). Kospi di Seul -0,1%. S&P ASX200 di Sidney +0,7%. Sulla parità il BSE Sensex di Mumbai.

WALL STREET SALE GRAZIE ALLA TECNOLOGIA, STABILE NETFLIX

Positiva la seduta di Wall Street: l’S&P500 ha guadagnato lo 0,7% grazie alla spinta dei nomi di prima grandezza dell’high tech. Dow Jones +0,54%, Nasdaq +0,71%.

Stabile nel dopo Borsa Netflix dopo i conti e, soprattutto, dopo la valutazione dell’effetto “Squid Game”. La serie coreana è stata vista da 142 milioni di utenti nel primo mese dalla sua uscita. I nuovi iscritti alla piattaforma sono stati 8,5 milioni nell’ultimo trimestre.

In discesa Procter & Gamble (-1%) sotto la pressione dei costi. Giù anche Tesla (-0,7%) dopo le vendite meno brillanti in Cina.

IN CALO DOLLARO E PETROLIO

I future di Wall Street sono piatti. Il dollaro è in ritirata rispetto a quasi tutte le valute di riferimento del pianeta, soprattutto su quelle dell’area emergente. Euro dollaro in rialzo dello 0,2%, a 1,165. Si apprezzano anche sterlina inglese, corona norvegese e dollaro canadese.

Le materie prime sono relativamente tranquille, con l’indice Bloomberg Commodity in lieve calo. Il petrolio WTI è in flessione dello 0,7%, a 82,5 dollari il barile. Il contratto di riferimento per il gas naturale perde l’1,5%.

IL MERCATO SPINGE SU I TASSI EURO. LANE (BCE): SBAGLIANO

Il mercato continua intanto a ragionare sulla possibilità di un irrigidimento della politica monetaria da parte di Francoforte, nonostante le rassicurazioni dei banchieri più vicini a Christine Lagarde. Perentori i toni del chief Economist della Bce, Philip Lane, stratega della politica accomodante di Francoforte: “Quando guardiamo ai prezzi di mercato della curva dei tassi di interesse futuri, credo che sia complicato riconciliare alcune delle visioni del mercato con la nostra forward guidance, molto chiara e precisa”. Non tutti la pensano allo stesso modo, però. Il governatore della Banca centrale finlandese, Olli Rehn, e il governatore della banca centrale slovena, Bostjan Vasle, pensano che si stiano correndo rischi che l’inflazione salga ulteriormente. Ma quel che dà da pensare è l’atteggiamento delle autorità nazionali.

IL TESORO EMETTE GREEN BOND PER 5 MILIARDI

Il Tesoro italiano continua a far provvista a tassi ritenuti soddisfacenti. In attesa dell’offerta di Btp futura (12 miliardi dall’8 novembre) il Mef ha dato ieri mandato ad un pool di banche di riaprire il Btp Green scadenza aprile 2045 per un importo pari a 5 miliardi di euro. A marzo il titolo aveva raccolto offerte per 88 miliardi.

Anche la Germania scende in campo oggi con la riapertura del green bond decennale (3 miliardi).

IL RENDIMNTO DEL DECENNALE AI MASSIMI DA MAGGIO

Si fanno comunque sentire le pressioni sui rendimenti del mercato obbligazionario. Il tasso del decennale italiano si è attestato in area 0,94%, dopo un picco a 0,95%, massimo da fine maggio rispetto a 0,87% in avvio e dopo aver chiuso a 0,9% la seduta precedente.

Il Bund decennale sale a -0,11%. La curva tedesca ha visto un irripidimento rispetto a ieri, con i tassi del Bund a 30 anni che hanno invertito la rotta registrando un rialzo di quasi 5 punti base, a 0,29%.

Lo spread sul Bund sul tratto a dieci anni è a 105 punti base, dai 104 dell’apertura e di ieri.

MILANO +0,25%. INVIATA A BRUXELLES LA NOTA DI BILANCIO

Piazza Affari è positiva e si apprezza dello 0,25% (26.332 punti). Il governo prepara un taglio del cuneo fiscale di almeno 8 miliardi nell’ambito della manovra 2022, secondo Reuters.

La chiusura è in lieve progresso a Francoforte (+0,24%); meglio Amsterdam (+0,72%), listino leader dei tecnologici, e Madrid (+0,68%), la più sensibile ai bancari.

SOFFRONO DANONE ED ERICSSON, LA CINA RALLENTA KERING

Parigi è piatta. Pesa la frenata di Danone (-3%), più legata alle previsioni che ai risultati. Il direttore finanziario Jurgen Esser ha anticipato che i costi aumenteranno del 9% nella seconda parte del 2021 e che la tendenza proseguirà l’anno prossimo.

Inquieta ancor di più il rallentamento delle vendite di Kering, la casa madre di Gucci: solo +3,8% nel terzo trimestre contro +12% a metà anno. Il dato, comunicato a Borsa chiusa, è il primo segnale tangibile della frenata dei consumi cinesi.

In forte calo anche Ericsson (-3,7%) dopo i conti trimestrali rallentati dalle difficoltà della catena di approvvigionamento, un rischio anche per i mesi futuri.

PIAZZA AFFARI SI AFFIDA A ENEL, SPINTA DA MADRID

Le buone notizie in arrivo da Madrid hanno messo le ali al titolo Enel (+2,6%). Il governo spagnolo si appresta a tagliare le riduzioni imposte sui profitti delle utility che applicheranno prezzi “ragionevoli” ai loro consumatori finali. Lo ha riportato il quotidiano spagnolo Cinco Dias, citando fonti a conoscenza della vicenda. Secondo il giornale, il governo fisserà il limite di prezzo a 60 euro per megawattora (MWh), leggermente oltre i costi di produzione per l’energia nucleare in Spagna, stimata a circa 57 euro per megawattora.

Rimbalzano così Iberdrola ed Endesa, controllata del gruppo italiano. Avanzano anche A2a (+1,12%) ed Hera (+0,67%).

ENERGIA: CORRONO GAS PLUS E SARAS

Continua intanto il rally di Gas Plus (+4,50%), finito sotto la lente degli analisti in scia alla crescita dei prezzi legati all’energia. Nell’ultimo mese il titolo ha segnato una performance del +30% circa ed è più che raddoppiato rispetto alla valutazione di sei mesi fa. Banca Akros ha alzato il prezzo obiettivo da 3 a 5,6 euro, confermando il rating buy.

Il raffreddamento dei prezzi del greggio smorza i guadagni del settore energetico. Saipem mantiene comunque un rialzo dell’1%, Eni passa in negativo con -0,5%. Ancora brillante Saras (+4,8%) grazie all’aumento dei margini di raffinazione.

Sale anche Maire Tecnimont (+1,7%), in vista dei risultati a inizio novembre. Equita ha confermato il giudizio “hold” in attesa di un miglioramento di Ebitda e debito nel trimestre.

Fincantieri +2,4% dopo la firma di un memorandum con Eni per promuovere iniziative finalizzate alla transizione energetica.

AKROS TAGLIA INTESA, IN BILICO UNICREDIT/MPS

Deboli i bancari. Intesa lascia sul terreno l’1,63%: Banca Akros ha ridotto il rating a neutral da accumulate, con target price invariato a 2,5 euro. In rosso anche Bper, Unicredit (-0,6%) e Mps (-0,7%). In controtendenza Bpm (+0,6%). Secondo Equita, l’ipotesi di una rottura delle trattative tra Unicredit e Mps avrebbe un impatto negativo su Unicredit nel breve termine, mentre aumenterebbe l’appeal speculativo sul Banco.

Soffre il gestito: Banca Mediolanum -1,82%, Poste Italiane -1,09%.

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