La Ragioneria generale dello Stato ha bocciato la proposta di legge bipartisan sugli esodati perché “la copertura risulta ampiamente insufficiente”. Il ddl “abbassa significativamente l’età media di accesso al pensionamento, determina oneri di rilevante entità compromettendo gli effetti della riforma”.
La Commissione Bilancio della Camera, dal canto suo, ha constatato l’assenza di coperture finanziaria del ddl Damiano sugli esodati, ma non ha espresso parere negativo, bensì ha rinviato il testo alla Commissione Lavoro affinché lo modifichi. Lo ha riferito il relatore Pier Paolo Baretta (Pd).
“Bisogna dire al Parlamento di insistere, di andare avanti con la sua proposta”, ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, intervenuta a piazza Montecitorio, dov’e’ in corso un presidio degli esodati organizzato da Cgil, Cisl e Uil.
In merito a come reperire i fondi per salvare i lavoratori rimasti fuori dai decreti ministeriali, Camusso ha aggiunto: ”Se vogliono un’idea su come trovare i fondi basterebbe la patrimoniale”. La “trappola” degli esodati, afferma riferendosi al governo, ”loro l’hanno costruita e loro devono trovare una soluzione”.
L’ex ministro Cesare Damiano aveva proposto un disegno di legge per addolcire la riforma Fornero, introducendo una serie di scalini che permetterebbero ai lavoratori di ritirarsi fino al 2017 con 58 anni d’età e 35 di contributi. La proposta aveva ottenuto l’approvazione unanime non solo della maggioranza (Pd, Pdl e Udc), ma perfino delle opposizioni (Idv e Lega).
Damiano si è detto “stupito” dalle obiezioni del governo. Non c’é la copertura? “E allora il governo ne trovi un’altra”. Nel salva-Italia é previsto un risparmio di 12 miliardi grazie alla riforma delle pensioni: “Ne sono stati spesi 9 per gli esodati, quindi ce ne sono almeno 3”. In ogni caso, “non vogliamo smontare la riforma del ministro Fornero”, ha spiegato ancora Damiano.
“Quella degli esodati è una brutta pagina: siamo venuti in Aula con un progetto di legge con una copertura finta, in cui si parla di 5 miliardi quando i miliardi sono 30 nei prossimi 10 anni. Questo non è un gesto responsabile”, ha detto invece il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera, Giuliano Cazzola (Pdl).