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Esodati, guerra di numeri: prima l’Inps dice che sono più di 390 mila, ma poi fa marcia indietro

Altro che i 65 mila ipotizzati per mesi dal Governo: il numero degli esodati è addirittura superiore alla stima della Cgil, che all’inizio della polemica aveva parlato di 350 mila lavoratori. Oggi si scopre che questo esercito conta almeno 390.200 persone. Il dato è contenuto nella Relazione che l’Inps ha inviato al ministero del Lavoro prima della firma del decreto che ha fissato in 65 mila la quota dei cosiddetti “salvaguardati”, i soli a cui sarà concesso di andare in pensione con i vecchi requisiti nel 2012 e nel 2013.

Il testo, firmato dal direttore generale dell’Inps Mauro Noris e anticipato dall’Ansa, calcola la platea complessiva degli esodati sulla base delle norme contenute nel decreto Salva Italia e del Milleproroghe, varati lo scorso inverno.  

Con il termine “esodati” ci si riferisce a quei lavoratori che hanno accettato di abbandonare il posto di lavoro – siglando un accordo con l’azienda – nella convinzione di poter andare in pensione entro i successivi due anni. Con la riforma delle pensioni targata Elsa Fornero, tuttavia, quelle persone non hanno più diritto a ritirarsi nei tempi previsti e rischiano così di ritrovarsi senza niente in mano: né lavoro, né pensione. 

Immaginabile la reazione del Governo e, di fatti, poche ore dopo l’Inps fa un clamoroso dietrofront e assicura di non aver mai fornito numeri diversi dal passato e cioè che gli esodati sono 65mila. Ma, a questo punto, la frittata è fatta e la credibilità dell’Inps riceve un duro colpo: ha sbagliato prima o dopo?

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