A scagliarsi contro le agenzie di rating stavolta è proprio l’Esma (European Securities Markets Authority): le tre principali agenzie – Standard & Poor’s, Fitch e Moody’s – potrebbero infatti essere multate dall’autorità di vigilanza europea per non aver rimediato a una serie ‘pratiche inadeguate’ nella valutazione del merito di credito dei titoli governativi.
In un rapporto pubblicato oggi Esma ha reso noti i risultati dell’indagine riguardo le modalità con cui Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch hanno compilato i rating sui titoli di Stato tra febbraio e ottobre di quest’anno. Nel rapporto vengono criticati i ritardi nella comunicazione delle variazioni di giudizio – in alcuni casi 5 giorni dopo la decisione di cambiare il rating – e gli scarsi controlli di riservatezza.
I rating sovrani sono finiti al centro del dibattito politico all’apice della crisi della zona euro, quando Standard & Poor’s fece infuriare Atene per aver tagliato il rating sul debito ellenico mentre veniva rinegoziato il piano di salvataggio del Paese.
Le polemiche sul ruolo e la condotta delle agenzie di rating ha portato l’Unione europea a redigere in tre anni ben tre leggi sul settore. Secondo l’ultima normativa, dal mese prossimo le agenzie potranno pubblicare cambiamenti ai rating sovrani soltanto in base a un calendario prestabilito, per migliorare la trasparenza.
“L’indagine Esma ha rivelato manchevolezze nel processo di valutazione dei titoli di Stato che potrebbe determinare rischi rispetto la qualità, l’integrità e l’indipendenza dei rating e del processo di valutazione”, ha detto ai giornalisti il presidente Steven Majoor.
S&P’s ha dichiarato di essere impegnata nel perseguimento degli standard più elevati e nel miglioramento continuo della propria attività. Moody’s ha assicurato di essere impegnata nel rispetto delle regole europee, mentre Fitch si è detta fiduciosa sul fatto che tutte le proprie politiche e procedere rispettino gli standard normativi e pronta ad affrontare le questioni evidenziate nel rapporto dell’Esma.