Secondo gli analisti di Sustainable Finance dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, la multiutility emiliana Hera è la quinta migliore al mondo per l’attenzione alla sostenibilità. Il rispetto delle politiche ESG per Hera era già stato certificato nel 2020 con l’ingresso nel 2020 nel Dow Jones Sustainability Index, World e Europe, ma ora arriva un ulteriore riconoscimento autorevole. S&P Global Ratings ha stilato la ESG Evaluation di Hera (è la prima pagella del genere per un’azienda italiana), assegnando un punteggio di 81/100 che vale l’ingresso nella top 15 a livello assoluto, al quinto tra le utilities e in generale ben al di sopra della media internazionale (68) ed europea (73), grazie soprattutto ad un’eccellente performance sui criteri di governance.
Tra i fattori maggiormente distintivi sono stati valutati positivamente: una governance solida, caratterizzata da un alto livello di indipendenza e di trasparenza; la dimostrata capacità di anticipare i cambiamenti e un solido track record nel fissare e raggiungere obiettivi; l’abilità nel capitalizzare i principi dell’economia circolare investendo in tecnologia ed innovazione con risultati al di sopra dei propri peers; una strategia di crescita nel lungo termine ancorata a principi di sostenibilità (con la creazione di valore condiviso, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030); il livello di diversity grazie a un’elevata percentuale di donne in posizioni manageriali e l’approccio inclusivo delle comunità locali, attraverso un loro costante ingaggio con iniziative mirate.
In particolare il gruppo bolognese, guidato da Stefano Venier, è stato valutato come “fortemente preparato a mettere in atto la propria strategia di crescita e sviluppo, pronto ad affrontare i potenziali rischi derivanti dalle regolamentazioni di una economia che si orienta verso il modello circolare, a basse emissioni, a sostegno della resilienza del proprio modello di business, ben diversificato”.