Alla fine hanno fatto la storia: Sara Errani e Jasmine Paolini, contro le russe Andreeva e Shnaider hanno centrato, per la prima volta, un oro olimpico con la racchetta in mano. Mai nessuno c’era riuscito prima di loro. La prima medaglia – di bronzo – la conquistò ben cento anni fa Umberto de Morpurgo, proprio sui campi parigini. Lorenzo Musetti ha eguagliato questa prestazione, battendo Felix Auger Aliassime. Oggi, invece, Errani e Paolini, portando a casa il metallo più prezioso, hanno superato ogni prestazione di sempre in questo sport, in ambito olimpico.
L’avventura è cominciata con la vittoria contro le neozelandesi Erin Routliffe e Lulu Sun, poi il super tie-break contro le francesi Caroline Garcia e Diane Perry, quindi nei quarti 6-3 6-1 alle britanniche Katie Boulter ed Heather Watson, e in semifinale 6-3 6-2 alle ceche Karolina Muchova e Linda Noskova.
Le rivali erano una coppia inedita di russe giovanissime che ha gareggiato a questa Olimpiade senza bandiera. Mirra Andreeva è stata semifinalista al Roland Garros di quest’anno mentre Diana Shnaider si è unita all’Andreeva solo per i Giochi. La prima non aveva grande esperienza di coppia mentre la seconda aveva già vinto un Wimbledon junior di doppio.
Jasmine Paolini quest’anno ha già centrato le finali in due Slam, al Roland Garros e a Wimbledon. Il suo miglior ranking è la quinta posizione in singolare e la tredicesima nel doppio. Sara Errani potrebbe aver chiuso in bellezza la carriera, anche se sono in molti a credere di poterla vedere ancora sui campi che contano, nonostante l’età. Insieme avevano tentato di stemperare la tensione prima della finale facendo un giro in bici di notte a Parigi. Di certo, la passeggiata, non ha fatto perdere loro la concentrazione sull’ambizioso obiettivo di entrambe.