Redditività in crescita, ma ricavi e utili in lieve ribasso. Il consiglio di amministrazione di Erg ha approvato i conti del 2019, chiuso con un ebitda consolidato pari a 504 milioni di euro, 13 milioni in più rispetto all’anno precedente. L’utile netto si è attestato a 104 milioni di euro, in ribasso di 3 milioni rispetto al 2018.
In lieve calo anche i ricavi adjusted, pari 1,022 miliardi a fronte di 1,027 del 2018, a “seguito dei volumi nell’idroelettrico molto inferiori a quelli eccezionalmente elevati dello scorso anno, in parte compensati dall’aumento della produzione dell’eolico e del solare, sia in Italia che all’estero”, spiega la società in una nota.
Il cda proporrà all’assemblea un dividendo pari a 75 centesimi per azione, stabile rispetto al 2018.
AL 31 dicembre 2019, l’indebitamento finanziario netto adjusted è aumentato di 133 milioni rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1,476 miliardi. “La variazione riflette principalmente gli investimenti del periodo (432 milioni), la distribuzione dei dividendi (112 milioni), gli oneri straordinari sostenuti a fronte delle importanti operazioni di liability management (43 milioni), ed il pagamento delle imposte (41 milioni). Il tutto, in parte compensato dal positivo flusso di cassa del periodo (492 milioni) anche a seguito della riduzione delle tempistiche di incasso degli incentivi in Italia”, puntualizza Erg.
Bettonte ha aggiunto: ‘Il margine operativo lordo di 504 milioni è in crescita rispetto ai 491 milioni del 2018 e si colloca nella parte più alta della guidance data a metà anno. Tale ottimo risultato è stato raggiunto malgrado una performance molto inferiore nell’Idroelettrico, a causa di un anno decisamente secco, ed il debole andamento dei prezzi dell’energia, sia in Italia che all’estero. La buona ventosità nei paesi dove operiamo, l’importante risultato ottenuto nel Termoelettrico, grazie all’andamento del prezzo del gas, ma soprattutto il pieno contributo della maggiore capacità operativa sviluppata di 198 MW, sono i fattori che ci hanno permesso di crescere ancora, e di superare i 500 milioni di mol”.
Per quanto riguarda i nuovi progetti, l’Ad spiega che “nel 2019 abbiamo inoltre completato all’estero gli iter autorizzativi che ci consentono di avviare nel 2020 nuovi cantieri per la costruzione di circa 285 MW tra Regno Unito, Francia e Polonia, mentre prosegue in Italia il percorso autorizzativo del nostro portafoglio progetti di Repowering, nel rispetto delle previsioni del Piano Industriale. Nel complesso confermiamo quindi il nostro obiettivo per il 2022 di incrementare di circa 850 MW la capacità installata rispetto al 2017, di cui circa 350 MW già realizzati”.
Parlando dei target finanziari, “Per il 2020 – ha commentato l’amministratore delegato Luca Bettonte – ci aspettiamo un mol compreso fra i 500 e i 520 milioni, in rialzo rispetto allo scorso anno, ed un indebitamento netto in riduzione fra i 1.360 e i 1.440 milioni, inclusivi di investimenti che si attesteranno fra i 185 e i 215 milioni, dedicati quasi totalmente alla costruzione dei progetti greenfield delle nostre pipeline in Gran Bretagna, Polonia e Francia”.