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Erg riduce la guidance per il 2026. Pesano normative e ventosità in calo. Il dividendo resta a 1 euro. Il titolo crolla in Borsa

Pixabay

Non è piaciuta alla Borsa la riduzione della guidance per il 2026 da parte di Erg, con il taglio delle capex del 20%. La società produttrice di energia eolica e solare, nel comunicato pubblicato nella tarda serata di ieri ha citato i tempi più lunghi per l’approvazione di una legge di incentivazione per il settore e un approccio più cauto negli Stati Uniti nel valutare la politica energetica verde della nuova amministrazione. Confermato il dividendo di 1 euro per azione.

A Piazza Affari Erg è la peggior blue chip della mattinata: quota 17,62 euro, in calo del 4,81%, dop un minimo segnato a 16,84 euro, azzerando i guadagni da inizio 2025.

ERG è controllata al 62,53% da “SQ Renewables S.p.A.”, società controllata a sua volta per il 51% da San Quirico S.p.A. – holding della famiglia Garrone-Mondini – e per il restante 49% da IFM Investors

Il 2024 numeri sostanzialmente stabili sul 2023. “Poca ventosità”

“I risultati del 2024 e, in particolare, dell’ultimo trimestre, hanno risentito di una ventosità ampiamente inferiore allo scorso anno e alle medie storiche del periodo”, ha detto il ceo Paolo Merli. La società nel 2024 ha registrato un Ebitda 2024 a 535 milioni di euro, sostanzialmente in linea ai 534 milioni dello stesso periodo del 2023, grazie al significativo contributo degli investimenti effettuati nell’anno. Il fatturato adjusted è sceso leggermente a 738 milioni, rispetto al 2023 (741 milioni) a causa della minore ventosità registrata nel periodo, ma compensata dal contributo della nuova capacità entrata in esercizio per 579 Mw, che ha portato le produzioni a salire di 0,8 Twh a 7 Twh. Il risultato netto reported è salito a 187 milioni. Per il 2025 si stima un mol compreso tra 540 e 600 milioni. “Nell’anno abbiamo chiuso anche importanti accordi di ppa (power purchase agreement) con controparti industriali, per stabilizzare i nostri ricavi. Confermato il nostro rating investment grade, abbiamo emesso con successo un nuovo green bond e sottoscritto il primo finanziamento con la Bei” ha Merli.

Nel piano al 2026 ridotte del 20% le spese capitali

Ma anche le prospettive non sono brillanti. Il cda ha anche aggiornato il piano 2025-2026 che mira a massimizzare il ritorno degli investimenti. In considerazione delle tempistiche più lunghe delle attese circa l’approvazione del Decreto FerX e di un approccio più cauto negli Usa, le capex sono state ridotte del 20% nel periodo 2024-2026 a 1 miliardo di euro. Di conseguenza il target di crescita del portafoglio asset è stato fissato a 4,2 Gw nel 2026 (da 4,5 Gw) con un maggiore focus sugli asset in costruzione, sul Repowering e sulla pipeline di progetti organici. L’ebitda è atteso a fine periodo a oltre 600 milioni, con un ebitda quasi-regolato al 85-90% e l’impegno al mantenimento del rating investment grade.

Il Cda ha proposto all’assemblea dei soci, che sarà convocata per il 22 aprile 2025, un dividendo pari a 1 euro per azione.

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