Come per Eni, anche sul gruppo Erg pesa la cirisi in Libia: il primo semestre si chiude con una perdita di 40 milioni di euro, un calo considerevole rispetto all’utile di 2 milioni registrato nel primo semestre 2010.
“La contrazione dei risultati nel semestre – sottolinea l’amministratore delegato Alessandro Garrone a margine del consiglio d’amministrazione – è principalmente dovuta alla pesante debolezza degli scenari di raffinazione, acuita dal protrarsi della crisi libica”.
Garrone sottolinea che rimane solido il settore termoelettrico (divisione Power & Gas), nonostante i risultati siano lievemente inferiori a quelli dell’anno scorso, “anche per le maggiori limitazioni all’immissione di energia elettrica per lavori sulla rete nazionale”.
Cresce invece il fronte delle rinnovabili, “grazie principalmente al contributo degli asset acquisiti lo scorso anno da Italian Vento Power Corporation (acquisita un anno fa, n.d.r.) e al parziale avvio del parco eolico di Fossa del Lupo da maggio”.
In calo, invece, le vendite complessive di prodotti petroliferi della divisione Refining & Marketing, per un totale di 5,6 milioni di tonnellate (5,3 milioni di tonnellate nel primo semestre 2010). Inoltre, dato il protrarsi di uno scenario sfavorele per la raffinazione, il gruppo prevede risultati inferiori allo scorso anno per tale divisione, ma anche per il settore P&G.
Nelle rinnovabili invece, dichiara il numero uno della Erg, “ci aspettiamo un ulteriore incremento, grazie anche al contributo dell’acquisizione di Ivpc Power 3, in fase di finalizzazione, società proprietaria di cinque parchi eolici per una potenza installata complessiva di 112 Megawatt, nonchè al contributo pieno di Fossa del Lupo e all’entrata in esercizio di Ginestra per complessivi 138 Megawatt”.
E’ diminuito l’indebitamento finanziario netto a 706 milioni di euro, 17 milioni in meno rispetto al 31 dicembre 2010, principalmente a seguito dell’incasso del corrispettivo della cessione dell’11% dell’impianto Isab Energy.