Effetto coronavirus contenuto per Erg. La società ligure ha diffuso i conti del primo trimestre, che indicano risultati solo in lieve flessione, nonostante il contesto difficile. Il margine operativo lordo ad esempio è in flessione (-4% a 156 milioni), ma più che altro a causa della ventosità molto bassa in Italia, rispetto a quella particolarmente elevata dell’anno precedente. Incremento del 50% invece per la redditività degli asset all’estero. E’ proprio sull’estero che prosegue a gonfie vele il piano di sviluppo di Erg, in particolare nell’eolico, con l’acquisizione di 38 MW in Francia e dei permessi per la realizzazione di un parco da 36 MW in Polonia: continua la costruzione complessiva, in tutta Europa, di circa 285MW.
Il risultato operativo netto è in calo dell’11% a 82 milioni, con il risultato netto di gruppo sostanzialmente stabile sui 53 milioni. Migliora la posizione finanziaria rispetto al 31 dicembre 2019: 61 milioni di debito netto in meno. Il coronavirus tuttavia inciderà anche sulla guidance 2020. Alla luce anche del potenziale impatto del COVID-19 viene infatti rivista al ribasso del 4% la previsione del margine operativo lordo, in un intervallo ora compreso tra 480-500 milioni, così come la stima degli investimenti ridotta di 35 milioni nell’intervallo 150-180 milioni. In riduzione di circa 10 milioni anche l’indebitamento finanziario netto tra i 1.350 e 1.430 milioni di euro rispetto alla precedente previsione.
“La grave emergenza sanitaria legata alla pandemia COVID-19 – ha commentato l’amministratore delegato di Erg, Luca Bettonte – rappresenta una sfida senza precedenti a cui stiamo cercando di rispondere in modo tempestivo ed efficace, garantendo la continuità del business ed i migliori standard possibili in ambito salute e sicurezza. Stiamo facendo ricorso ad un uso estensivo dello smart working in cui è tutt’ora coinvolto circa il 70% della popolazione aziendale. Il margine operativo lordo in leggera flessione ha risentito della scarsa ventosità in Italia rispetto a quella particolarmente elevata dell’anno passato, solo parzialmente compensata dal contributo dell’ottima performance e della maggiore capacità eolica installata all’estero”.
“Sostanzialmente in linea il contributo del Solare e dell’Idroelettrico – ha aggiunto Bettonte -: quest’ultimo, pur registrando un aumento della produzione, continua ad essere penalizzato da una perdurante scarsità di acqua, con volumi ampiamente inferiori alle medie storiche. In lieve flessione il Termoelettrico per il minor ammontare dei titoli di efficienza energetica prodotti conseguente allo scadere del periodo incentivato di una parte dell’impianto CCGT”.