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Eredità Agnelli: Cassazione annulla sospensione e rimanda la causa a Torino. Novità sul giallo dei quadri spariti

Imagoeconomica

Si apre un nuovo capitolo nella lunga battaglia legale per l’eredità milionaria degli Agnelli. La Corte di Cassazione ha annullato la sospensione della causa sull’eredità Agnelli a Torino, ordinando al Tribunale di motivare meglio la decisione di giugno di sospendere la causa promossa da Margherita Agnelli contro i suoi figli John, Lapo e Ginevra Elkann relativi alla successione di Gianni Agnelli e della moglie Marella Caracciolo, genitori di Margherita. Secondo quanto scrive MF, la Corte ritiene che il tribunale italiano debba chiarire in modo più approfondito le ragioni della sospensione, indicando anche quale sentenza tra i procedimenti svizzeri a Ginevra e Thun debba essere attesa. Questa decisione è una vittoria per Margherita, evidenziando la competenza del tribunale italiano nonostante i procedimenti svizzeri in corso. La Corte di Cassazione rimanda il caso a Torino, dove le parti si confronteranno nuovamente entro tre mesi, in attesa dei giudizi svizzeri.

La saga infinita dell’eredità Agnelli: cosa è successo?

Un conflitto familiare degno di una trama da soap opera, con madre contro figli e fratellastri contro fratellastri. Margherita Agnelli è impegnata in questa disputa legale da oltre 16 anni, coinvolgendo i suoi tre figli con Alain Elkann e gli altri cinque avuti dal secondo marito Serge de Palhen: Maria, Pietro, Anne, Sofia e Tatiana. Questi ultimi si sono schierati a favore di Margherita nella causa per il patrimonio della nonna Marella, contrapponendosi ai figli nati dalla relazione con Elkann e reclamando almeno 1,1 miliardo di euro.

Oltre alla causa italiana, avviata da Margherita nel 2019 per rivalutare l’intera successione dei genitori, sono in corso da anni tre procedimenti civili in Svizzera. Due a Thun, nel canton Bernese, riguardano i testamenti svizzeri di Marella Caracciolo, che escludono Margherita dalla successione e designano i tre nipoti come unici eredi. Il terzo a Ginevra si concentra sulla validità dell’accordo e del patto successorio del 2004 sull’eredità di Gianni Agnelli. Margherita aveva precedentemente risolto le controversie rinunciando a pretese successorie e incassando circa 1,3 miliardi di euro, ma ha poi riaperto il caso, sostenendo di aver scoperto la presunta occultazione di opere d’arte di grande valore, tra cui alcuni quadri di Francis Bacon e Claude Monet.

Il giallo dei quadri scomparsi

Emergono nuovi sviluppi con l’identificazione di due testimoni chiave: le governanti di Marella Caracciolo, moglie di Agnelli. La giudice Lidia Castellucci di Milano ha archiviato le indagini su Giovanni Gabriele Martino e Gennaro Martusciello, precedentemente accusati da Margherita di custodire 13 opere d’arte in un caveau a Chiasso. Nonostante le perquisizioni non abbiano fornito esiti positivi, la giudice ha ordinato di ascoltare Paola Montalto e Tiziana Russi, le governanti di Marella, per verificarne la memoria sull’inventario delle opere e la conoscenza della loro attuale collocazione. Contestualmente, il giudice ha ordinato di consultare varie banche dati, inclusa quella del Ministero della Cultura, per rintracciare le opere. Pochi giorni fa, il Tar del Lazio ha negato a Report l’accesso civico generalizzato all’elenco ministeriale delle opere di Agnelli, sostenendo la mancanza di interesse pubblico.

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