Cultura e tecnologia, un binomio finora non troppo esplorato, ma che può dar vita a interessantissimi esperimenti. E’ il caso del MAV, il Museo Archeologico del Vesuvio, un museo di Ercolano dove, a pochi passi dall’area degli scavi, ad accogliere i visitatori non c’è la solita guida turistica in carne ed ossa ma un robot umanoide, in grado di muoversi, parlare, interagire col pubblico e persino ballare.
Il simpatico e inusuale oste si chiama Pepper ed è pronto a fornire tutte le informazioni utili, ma non si limita a questo. Il suo ruolo, innovativo, è quello di introdurre alla visita archeologica attraverso l’intrattenimento: all’interno del MAV infatti, attraverso animazioni in 3D, è stata riprodotta la vita a Ercolano, Pompei e Stabiae, le città romane rimaste sepolte in seguito all’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., e l’esperienza è stata ora arricchita da nuovissime installazioni 5.0.
L’obiettivo è di rendere la visita divertente e istruttiva per tutti, compresi i bambini che vengono coinvolti anche attraverso la gamification, ovvero l’utilizzo di modalità da videogame per cercare informazioni all’interno del museo. A coinvolgere i turisti in questa visita partecipativa è proprio Pepper, che guida gli ospiti facendo domande, battute, e organizzando attività come cacce al tesoro. Per la verità, quello del robot umanoide è un bis, visto che la scorsa primavera era stato protagonista al Palazzo Reale di Genova, guidando i ragazzi a scoprire le curiosità dell’edificio storico proprio attraverso una caccia al tesoro.
A proiettare ulteriormente il museo campano verso il futuro, in un connubio sempre più stretto tra cultura e tecnologia, ci sono anche altri aspetti come la biglietteria automatizzata e le guide virtuali che si materializzano lungo il percorso al passaggio dei visitatori, con delle olografie.