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Equalize: cos’è, cosa fa e quanto vale l’azienda al centro dell’inchiesta sui dati rubati

Al centro dell’inchiesta sui dati rubati c’è Equalize, società informatica che si occupa di gestione dei rischi che in solo quattro anni ha visto esplodere ricavi e utili. Nelle mani delle cyber-spie anche atti riservati di Eni

Equalize: cos’è, cosa fa e quanto vale l’azienda al centro dell’inchiesta sui dati rubati

Quasi due milioni di ricavi e oltre 648mila euro di utili. Due soli dipendenti e un core business basato su Beyond, una piattaforma che aggrega informazioni da varie fonti. È questo il profilo di Equalize Srl, la società di informatica al centro dell’inchiesta della Procura di Milano con l’accusa di aver spiato politici, imprenditori, manager e vip attingendo anche dal Sistema di indagine (Sdi) del ministero dell’Interno, vale a dire la banca dati delle forze dell’ordine, e da altri archivi dello Stato.

Equalize cos’è e cosa fa

Equalize è un’azienda informatica che ha come azionista di controllo al 95% Enrico Pazzali – presidente autosospeso della Fondazione Fiera Milano (estranea ai fatti) – mentre il restante 5% è in mano all’ex poliziotto in pensione Carmine Gallo, per anni alla squadra Mobile di Milano.

L’azienda è stata fondata 6 anni fa a Trezzano sul Naviglio (Milano) dallo stesso Pazzali nella qualità di amministratore e socio unico. Come spiega Mf, “a marzo dell’anno successivo il libro soci di Equalize è cambiato e Pazzali ha ceduto il 15% che è stato ripartito egualmente tra Gallo, la Jaba srl di Pierfrancesco Barletta e la Fg Consulting di Stefano Filucchi, ex dirigente del ministero dell’Interno-Dipartimento della Pubblica Sicurezza dove ha guidato vari uffici e con trascorsi anche nel gruppo Saras e da poco entrato nel cda del Gruppo Sae, che pubblica diversi quotidiani. Il 3 dicembre del 2021 sia Barletta sia Filucchi hanno ceduto tutte le loro quote, per 30mila euro cadauna, a Gallo che quindi è salito al 15% e un anno dopo, come detto, è sceso al 5%”.

La società ha solo due dipendenti e ha garantito ai due amministratori (Pazzali e Gallo) compensi per 135 mila euro.

Ufficialmente Equalize è una società informatica specializzata in analisi dei rischi aziendali. I clienti, insomma, si rivolgono all’azienda per avere informazioni. Queste informazioni sarebbero state raccolte attraverso la piattaforma Beyond, capace di aggregare dati da diverse fonti, lecite e non. Secondo gli inquirenti, questa tecnologia avrebbe infatti “la capacità di sfruttare, integrare ed assemblare le informazioni commercializzate da società terze quali Infocamere, Cerved e via dicendo, nonché quelle disponibili su banche dati ed aggregatori pubblicamente raggiungibili, quali ad esempio le relazioni semestrali della Dia o talune testate giornalistiche”. 

Tra le informazioni raccolte, è l’accusa della procura milanese, ci sarebbero dati prelevati illegalmente da database in uso alle forze dell’ordine. Nei documenti dell’indagine il pubblico ministero Francesco De Tommasi ha parlato di “creazione di vere e proprie banche dati parallele vietate”, e ha definito i soggetti indagati come “pericolosissimi” perché “con la circolazione indiscriminata di notizie, informazioni sensibili, riservate e segrete, sono in grado di ‘tenere in pugno’ cittadini e istituzioni”.

I bilanci di Equalize

Nel 2023 Equalize ha registrato 1,9 milioni di euro di ricavi, in crescita rispetto a 1,7 milioni del 2022. In soli quattro anni il giro d’affari della società è esploso: basti pensare che nel 2019 i ricavi ammontavano a 390 mila euro, diventati 508mila nel 2020 e quasi raddoppiati nel 2021. In salita anche l’utile, che nel 2023 si è attestato a 648mila euro, 9mila euro in più rispetto ai 639mila dell’anno precedente. Il patrimonio netto lo scorso anno ammontava a 1,3 milioni, mentre i debiti sono scesi da 495 mila euro a 295 mila euro. 

E andiamo avanti coi numeri: nel 2023 le disponibilità liquide erano pari a 1 milione di euro, mentre i costi di produzione erano saliti a 711mila euro dai 563mila del 2022. In rialzo anche gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali, passati dai 1.445 euro del 2022 a 39.828 euro a fine 2023. Tra le spese che ricadono sotto questa voce c’è proprio Beyond, la piattaforma finita al centro dell’indagine.

I database pubblici violati

Oltre allo lo Sdi, il Sistema di indagine delle forze dell’ordine, sarebbero stati violati gli archivi dell’Inps, quelli di Serpico, sistema informatico di raccolta ed elaborazione dei dati dell’Agenzia delle Entrate che serve a incrociare possibili casi di evasione e che custodisce le dichiarazioni dei redditi; l’Anpr, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente; il Siva, il Sistema informativo valutario della Guardia di Finanza dove confluiscono le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette trasmesse dalla Banca d’Italia; la banca dati della Consob, “un sistema informatico pubblico che consente di disporre di un patrimonio conoscitivo strategico e amplissimo, attraverso cui condizionare e orientare, per le più disparate finalità, i mercati”, si legge nelle carte dell’inchiesta.

Anche atti riservati di Eni nelle mani delle cyber-spie

Sono stati individuati anche “atti riservati di Eni Spa” negli uffici a Milano, dove ha sede Equalize. Come si legge nelle carte, nei locali della società, oltre a “un vero e proprio archivio di Polizia” ci sono “numerosi” atti su Paolo Simeone “noto youtuber e contractor italiano” ma anche “atti riservati” del gruppo petrolifero.

Arrestati e indagati

Agli arresti domiciliari sono finiti l’ex poliziotto Carmine Gallo, amministratore delegato della Equalize, società del presidente di Fondazione Fiera Enrico Pazzali (indagato, ma al momento non sottoposto a misure cautelari), l’esperto informatico Nunzio Calamucci, Massimiliano Camponovo e Giulio Cornelli, titolari o soci di aziende collegate e specializzate nella sicurezza e nell’informatica. Il gip Fabrizio Filice ha anche firmato un provvedimento interdittivo della sospensione dal servizio per un finanziere e un agente di polizia e ha posto sotto sequestro, oltre alla Equalize, Mercury Advisor srls e Develop and Go srls.

Indagato, tra gli altri, anche Leonardo Maria Del Vecchio, che avrebbe chiesto e ottenuto informazioni sui fratelli e sulla stessa madre, Nicoletta Zampillo, per motivi di eredità e sull’allora fidanzata, modella e attrice, Jessica Michel Serfaty). Tra gli indagati figurano anche Matteo Arpe e il fratello Fabio per l’accesso abusivo alla filiale di Alessandria di banco Bpm; l’ad di Banca Profilo Fabio Candeli e Fulvio Pravadelli, l’ex di Publitalia e dg della Veneranda Fabbrica del Duomo, che avrebbe fatto “spiare” il cantautore Alex Britti per via della separazione da sua figlia. Tra i clienti della Equalize ci sarebbero anche manager della società energetica Erg e di Barilla, tutti indagati, che avrebbero richiesto lo spionaggio di alcuni dipendenti. In totale sarebbro circa 800mila i profili nei dossier.

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