E’ pronto l’accordo tra Leonardo e Boeing per chiudere le discussioni sul velivolo 787, il programma industriale più importante nelle aerostrutture per il gruppo italiano.
I due gruppi, secondo quanto abbiamo appreso da fonti autorevoli, sono molto vicini alla firma dell’accordo. I negoziati sono stati intensi nelle ultime settimane, dopo l’incontro negli Stati Uniti il 4 settembre scorso tra il nuovo amministratore delegato dell’ex Finmeccanica, Alessandro Profumo, e l’a.d. di Boeing, Dennis Muilenburg.
Fonti che conoscono l’operazione hanno confermato a Poteri Deboli che si tratta del “Global settlement” sul 787, cioè un accordo “tombale” con il quale i due gruppi industriali intendono chiudere le discussioni sulla qualità, i prezzi e i problemi legati alla produzione. Ne avevamo già riferito in un articolo del 20 settembre (“Leonardo-Boeing, negoziato per sconti su 787 e accordo “tombale”).
L’aereo di plastica
Il 787 Dreamliner (nella foto in apertura) è l’aereo con capacità fino a circa 300 posti per voli a lungo raggio. Un velivolo snello, adatto _ secondo Boeing _ a collegare anche città tra le quali non ci sia traffico intenso. La fusoliera è realizzata in larga parte in fibra di carbonio, l’aereo è più leggero dei modelli precedenti e quindi ha consumi più bassi. Per questo è soprannominato “l’aereo di plastica”. La tecnologia impiegata e il più ampio coinvolgimento dei fornitori rispetto ai programmi aeronautici precedenti hanno però creato alcuni problemi e ritardi. Boeing è intervenuta riportando al suo interno parte delle attività e aumentando i controlli sui fornitori in tutto il mondo, i più importanti sono in Italia e in Giappone (per le ali).
Le lamentele di Boeing
Come Poteri Deboli ha già raccontato il 20 settembre, la discussione tra Leonardo e Boeing era originata dalle lamentele del costruttore americano per la qualità “non conforme” delle componenti di fusoliera prodotte dall’ex Alenia, ora divisione aerostrutture di Leonardo, nell’impianto di Grottaglie, in Puglia. Le lamentele era state formalizzate l’anno scorso, quando il gruppo aerospaziale era ancora guidato da Mauro Moretti.
Dopo una prima lettera con rilievi, in piena estate 2016 Boeing inviò una lettera formale di messa in “probation” di Leonardo aerostrutture, con delle contestazioni esplosive. La “probation” è un atto grave, una sorta di commissariamento del fornitore fatto dal cliente, si rafforzano i controlli sulla produzione sulla qualità. L’accettazione del prodotto deve essere fatta dal cliente (cioè da Boeing) nello stesso stabilimento di produzione, con propri ingegneri e tecnici, come ispettori. Tutti i maggiori costi di questa procedura vengono addebitati al fornitore.
L’uscita dalla probation
L’ex Finmeccanica è uscita dalla “probation” sul 787 dopo quattro mesi e mezzo, nelle ultime settimane del 2016. A quel punto il gruppo ha detto di essersi messo in regola con la qualità e i ritmi di produzione chiesti da Boeing. Nel primo semestre di quest’anno, afferma Leonardo nella relazione sui conti del primo semestre 2017, “sono state effettuate consegne pari a 69 sezioni di fusoliera e 40 stabilizzatori per il programma B787 (nel primo semestre 2016 consegnate 60 fusoliere e 43 stabilizzatori)”.
Boeing e l’Italia
Con il programma 787 Boeing ha investito molto sull’Italia, ma non ha mai mostrato piena soddisfazione per questa collaborazione industriale. Da quanto trapela, con il “Global settlement” la questione della qualità delle sezioni di fusoliera prodotte a Grottaglie per il 787 è stata risolta. Questo è un motivo di soddisfazione per il gruppo italiano, che rinsalda i rapporti con un partner industriale importante.
Non conosciamo i dettagli economici dell’accordo. Come avevamo già riferito il 20 settembre, Boeing ha chiesto uno sconto sui prezzi delle forniture, affidandosi anche alle promesse fatte tra aprile e maggio dal responsabile della divisione aerostrutture, Alessio Facondo. Non sappiamo come sia andata a finire. Però se Muilenberg accetta di firmare l’accordo, è probabile che abbia ottenuto la riduzione dei prezzi, almeno per un certo numero di anni.
Nel bilancio 2011 l’a.d. di Finmeccanica Giuseppe Orsi fece pesanti svalutazioni per gli oneri del contratto B787. Successivamente, nel 2012, il contratto sul 787 fu rinegoziato con un “repricing” dall’allora a.d. di Alenia Giuseppe Giordo, il quale ottenne importanti miglioramenti dei prezzi a favore del gruppo italiano.
Il prolungamento del contratto per Grottaglie
Anche Profumo ha chiesto delle contropartite. Leonardo ha chiesto il prolungamento del contratto sul 787 fino a 2.700 sezioni di fusoliera, quello attuale prevede la fornitura di 1.250 sezioni di fusoliera in fibra di carbonio. Da quanto trapela, il prolungamento sarebbe stato ottenuto nell’ambito di questo accordo globale con Boeing. Questo consentirà a Leonardo di avere lavoro a Grottaglie almeno fino al 2030, rispetto all’orizzonte attuale del 2021. Tutto dipenderà naturalmente dalle effettive vendite del 787 sul mercato.
L’impatto su Leonardo
Il prolungamento del contratto consentirà a Leonardo di spalmare i costi fissi del programma su un arco di tempo più ampio, quindi ci sarà anche una riduzione degli ammortamenti. Da quanto trapela, nel complesso per Leonardo l’intesa dovrebbe avere effetti economici positivi e consentire un significativo miglioramento della redditività dell’intero programma 787, che al momento è in perdita. Non è detto che i benefici economici siano immediati. Questo dipenderà dalle clausole sui prezzi che non conosciamo e da eventuali accantonamenti che dovessero rendersi necessari per chiudere il contezioso.
Aumento della produzione
L’accordo confermerà gli impegni all’aumento della produzione, ora sulle 12 sezioni di fusoliera al mese. L’obiettivo è di arrivare a 14 fusoliere a fine 2018 o inizio 2019, in parallelo con i ritmi di produzione previsti da Boeing sul 787. Ovviamente le intese ormai definite presuppongono che Leonardo sia in grado di mantenere nel tempo i livelli di qualità e i ritmi di produzione richiesti da Boeing.
Clicca qui per vedere la versione originale e integrale dell’articolo, estratto dal blog di Gianni Dragoni, “Poteri Deboli”.
(l’articolo è stato pubblicato in data 9 novembre)