L’Enpam, la cassa di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri, ha pubblicato il bilancio sociale 2020 – rendicontazione 2019, un documento che mostra lo stato di salute, buona salute, di un ente che raccoglie 371.465 iscritti e 124.417 pensionati, con un rapporto iscritti/pensionati pari a 2,99.
Al 31 dicembre 2019 l’Enpam ha registrato 2,971 miliardi di entrate contributive a fronte di una spesa previdenziale pari a 1,951 miliardi di euro, con un avanzo di gestione che, al netto dei contributi e della maternità e, tenuto conto delle prestazioni assistenziali (pari a 16,9 milioni di euro), è risultato pari a 1,019 miliardi di euro. La gestione finanziaria ha prodotto un risultato netto di 701,7 milioni di euro, mentre quella immobiliare di 86 milioni di euro. Cifre che tornano preziose nel 2020 visto che l’Enpam ha deciso una serie di interventi a favore dei propri iscritti, sottoposti più di altre categorie, all’impatto negativo dell’emergenza coronavirus: si va dal “rinvio dei contributi previdenziali (oltre la scadenza prevista dalla legge), passando per i provvedimenti a favore dei liberi professionisti e i convenzionati messi in quarantena, agli ulteriori interventi per aiutare coloro che hanno visto una forte riduzione del reddito a causa del Covid-19 (1.000 euro al mese, per un massimo di tre mesi, ai liberi professionisti che hanno avuto un significativo calo del reddito).
Per l’Enpam il 2019 si è chiuso con ricavi e proventi contributivi pari a 2,987 miliardi e un utile d’esercizio pari a 1,739 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 1,324 miliardi del 2018. Solida anche la situazione patrimoniale, con un patrimonio totale pari a 22,7 miliardi di euro, una cifra che anche nel 2019, fa di Enpam “la più grande cassa pensionistica privata d’Italia”, si legge nel report dell’istituto. Ma è soprattutto il mix di investimenti scelto dalla Fondazione previdenziale ad assicurare un risultato positivo per il futuro. Scendendo nei dettagli, il 75,33% del patrimonio totale, pari a 16,6 miliardi di euro, è composto da comparto finanziario, mentre il 24,67%, 5,4 miliardi di euro, è rappresentato dal patrimonio immobiliare, con la sola gestione diretta che pesa per il 5,31%.
All’interno del bilancio sociale, l’ente rende conto del processo di dismissione degli immobili ad uso residenziale di Roma avviato nel 2014. Lo scorso anno sono stati venduti 5 complessi immobiliari per un valore di oltre 70 milioni di euro, con una plusvalenza di oltre 14 milioni. In cinque anni, sono 43 gli immobili venduti, operazioni che hanno generato una plusvalenza complessiva di 214 milioni di euro.
Tornando ai numeri generali, la riserva legale (rapporto tra patrimonio e prestazioni previdenziali erogate) è pari a 12,40 volte il livello delle pensioni pagate nell’ultimo anno.
Capitolo investimenti. “Nel 2014 Enpam ha deciso d’includere all’interno della propria Asset allocation strategica (Aas) una quota fino al 5 per cento, pari a circa 1 miliardo di euro del proprio patrimonio, in investimenti correlati e a supporto della propria missione”, spiega l’ente. Si tratta di investimenti indirizzati a supporto della ricerca nel settore biotecnologico/biomedicale, dell’edilizia ospedaliera, clinica e residenziale sanitaria assistita, della nutrizione e della salute.
Dal 2014 al 31 dicembre 2019, il totale versato dall’Enpam in investimenti “mission related” è risultato pari a quasi 527 milioni di euro, a fronte di un impegnato pari a circa 646 milioni di euro. La parte più cospicua degli investimenti è andata alla Banca d’Italia (225 milioni), mentre 87 milioni sono stati destinati all’acquisto (tramite il fondo Aesculapius), del complesso dell’Ospedale S. Giuseppe dall’Ordine religioso Fatebenefratelli di Milano. Di rilievo anche l’investimento effettuato tramite del fondo Principia III – Health nella ricerca e sviluppo di soluzioni in ambito biomedicale e life science, con uno stanziamento di 150 milioni di euro, di cui circa 81 milioni già investiti.