Eni chiude il terzo trimestre con utili più che raddoppiati e prepara un’emissione obbligazionaria retail fino a un massimo di 2 miliardi. Scatta anche il pagamento della seconda delle quattro tranche di dividendo agli azionisti. Lo ha deciso il consiglio d’amministrazione che si è riunito giovedì per approvare i conti del trimestre e dei primi nove mesi 2022. I risultati superano l’esame della Borsa dove le azioni Eni sono in rialzo dello 0,85% quando, intorno alle 9 di venerdì mattina, il Ftse Mib è in calo dell’1,04%.
Eni: un trimestre record in una situazione geopolitica critica
Il terzo trimestre Eni si è chiuso con utile operativo adjusted a 5,7 miliardi (+132% sul 2021) nel terzo trimestre e a 16,8 miliardi nel i primi nove mesi, quasi triplicando il risultato dello scorso anno (+187%). Il dato è in lieve flessione rispetto al 2 trimestre (5,8 miliardi). È l’E&P con un Ebit a €4,27 miliardi (in calo del 12%) che ha risentito dei minori prezzi di realizzo degli idrocarburi e del deconsolidamento delle attività conferite in Azule Energy.
L’utile netto chiude a 3,7 miliardi (+161%) e sale a 10,8 miliardi nei nove mesi più che triplicando (311%). “Rispetto all’utile netto consolidato di bilancio dei nove mesi 2022 pari a €13,26 miliardi, le attività italiane registrano una perdita netta di circa €1 miliardo che tiene conto principalmente dello stanziamento del contributo straordinario per il settore energia”, ovvero la cosiddetta tassa sugli extraprofitti, precisa il comunicato diffuso dall’Eni.
Il flusso di cassa netto da attività operativa sale a 5,46 miliardi nel trimestre (+64%) e supera 12,8 miliardi nei nove mesi (+101%).
Gli investimenti (tecnici e in partecipazioni) salgono da 1,1 a 2,02 miliardi nel trimestre e nei nove mesi passando da 4 a 5,4 miliardi (+35%).
L’indebitamento si dimezza da 11,3 a 6,4 (-43%) e scende da 11,3 a 6,4 miliardi nei nove mesi (43%).
Risultati che si mantengono record nonostante la grande volatilità dei prezzi degli idrocarburi sui mercati internazionali, e che poggiano su un barile Brent passato dai 73,4 dollari 2021 a 100,8 dollari nel trimestre 2022; da 67,73 dollari a 105,35 dollari nel confronto sui nove mesi 2021 e 2022. Triplicato il prezzo del gas al punto di scambio in Italia passato da 491 a 2.082 euro per mille metri cubi. La produzione di idrocarburi è sostanzialmente invariata a 1,578 milioni di barili nel trimestre contro 1,688 milioni nel terzo trimestre 2021. Cifre che si confrontano con un cambio euro-dollaro sceso da 1,179 a 1,007.
Trimestrale Eni: il commento dell’Ad Claudio Descalzi
“In un contesto di elevata volatilità e incertezza nei mercati, Eni ha continuato ad assicurare gli approvvigionamenti energetici cruciali per le nostre economie, portando avanti al contempo il percorso di decarbonizzazione. Già dal prossimo inverno saremo in grado di rimpiazzare il 50% dei flussi di gas russo facendo leva sul nostro ampio e diversificato portafoglio riserve, sulle partnership di lungo termine con i Paesi produttori e sulla nostra crescente presenza nel business GNL. Nel trimestre abbiamo rafforzato ulteriormente la nostra posizione nella catena del valore del gas grazie all’esplorazione e alle operazioni di acquisizione degli asset gas di Bp in Algeria e, nella fase midstream, della nave di liquefazione Tango FLNG per la valorizzazione del progetto gas in Congo”.
Nella nota, Descalzi precisa cha la capacità rinnovabile installata della controllata Plenitude “sarà raddoppiata superando i 2 GW. Il nostro business di Sustainable Mobility cresce in scala e dimensioni facendo leva su un modello innovativo di integrazione verticale con il nascente agri-business per la fornitura di materie prime sostenibili alle nostre bioraffinerie”.
In E&P Descalzi sottolinea la nascita di Azule, la neocostituita JV con bp per la valorizzazione degli asset angolani. “Nei nove mesi – conclude l’Ad nella nota – abbiamo integralmente coperto con l’autofinanziamento gli investimenti e i ritorni di cassa agli azionisti e siamo stati in grado di ridurre il leverage al livello di 0,11, quasi dimezzandolo rispetto alla fine dello scorso anno.”
Eni: arriva bond sustainability linked per il pubblico retail
Il consiglio di amministrazione Eni ha deliberato la possibile emissione, entro il 31 dicembre 2023, di uno o più prestiti obbligazionari da collocare presso il pubblico indistinto in Italia e da destinare alla quotazione in uno o più mercati regolamentati, incluso il Mercato Telematico Obbligazionario (MOT).
L’ammontare complessivo non supererà i 2 miliardi di euro.
I prestiti obbligazionari saranno emessi nella forma di sustainability-linked bond e perseguiranno l’obiettivo di finanziare eventuali futuri fabbisogni, di mantenere una struttura finanziaria equilibrata e diversificare ulteriormente le fonti finanziarie, si legge in una nota.
Eni: seconda tranche di dividendo in pagamento a novembre
Il Cda Eni ha deliberato di distribuire agli azionisti la seconda delle quattro tranche del dividendo 2022, a valere sulle riserve disponibili, di 0,22 euro (rispetto a un dividendo complessivo annuale pari a 0,88 euro) per ciascuna azione in circolazione alla data di stacco cedola del 21 novembre 2022, con messa in pagamento il 23 novembre 20223.
Ai possessori di ADRs registrati entro il 22 novembre 2022, quotati alla Borsa di New York e rappresentativi ciascuno di due azioni Eni, la seconda tranche di dividendo distribuita sarà di 0,44 euro per ADR, pagabile il 7 dicembre 2022.