Utile netto in crescita del 13,6% per il gruppo Eni nei primi nove mesi del 2012, a 6,3 miliardi. Nel terzo trimestre la crescita del risultato netto è stata del 40,3% a 2,48 miliardi. L’utile netto adjusted è stato pari a 5,81 miliardi nei nove mesi (+6,9%); e a 1,82 miliardi nel trimestre (+1,5%).
Nel terzo trimestre 2012 Eni ha conseguito un utile operativo adjusted delle continuing operations di 4,36 miliardi con un aumento del 2,2% rispetto al terzo trimestre 2011 per effetto della solida performance della divisione Exploration&Production (+10,8%) trainata dalla ripresa della produzione in Libia. Nei primi nove mesi 2012 l`utile operativo adjusted delle continuing operations di 14,80 miliardi è aumentato del 13,9% rispetto allo stesso periodo del 2011 per effetto degli stessi driver del trimestre.
Gli investimenti tecnici delle continuing operations di 3,22 miliardi nel terzo trimestre (8,87 miliardi nei nove mesi) hanno riguardato principalmente lo sviluppo di giacimenti di idrocarburi e l`upgrading della flotta dei mezzi navali di costruzione e perforazione di Saipem. Nei nove mesi sono stati sostenuti 0,51 miliardi di investimenti finanziari. Il flusso di cassa netto da attività operativa delle continuing operations è stato di 1.909 milioni (10.249 milioni nei nove mesi). Il flusso di cassa netto da attività operativa, gli incassi da dismissioni di 902 milioni e della cessione del 5% di Snam (0,61 miliardi) rilevata a beneficio del flusso di cassa del capitale proprio hanno consentito di coprire prevalentemente i fabbisogni finanziari connessi agli investimenti tecnici e al pagamento dell`acconto dividendo 2012 agli azionisti Eni.
La riduzione dell`indebitamento finanziario netto di 8.415 milioni rispetto a fine 2011 tiene conto dei 10,5 miliardi di finanziamenti assunti da Snam presso il sistema finanziario ed utilizzati per il rimborso dei finanziamenti ricevuti da Eni.
La produzione di idrocarburi è prevista in crescita rispetto al 2011 (1,58 milioni di boe/giorno il consuntivo 2011) con esclusione dell`effetto dell`aggiornamento del coefficiente di conversione del gas. “Il progressivo recupero della produzione libica al livello ante crisi sarà attenuato dagli slittamenti di alcuni importanti avvii, dall`impatto della fermata di Elgin Franklin nella sezione britannica del Mare del Nord e dai continui fenomeni di furto e sabotaggio in Nigeria”, spiega Eni.
Le vendite di gas sono previste sostanzialmente in linea rispetto al 2011 (96,76 miliardi di metri cubi il dato consuntivo 2011). In Italia dove è attesa una contrazione importante della domanda a causa della recessione, il management prevede di recuperare volumi e quota di mercato puntando a sviluppare il segmento retail e le vendite spot.
“Nel terzo trimestre Eni ha conseguito ottimi risultati grazie alla crescita della produzione, sostenuta dal continuo miglioramento delle attività in Libia”. Questo il commento dell’amministratore delegato del gruppo, Paolo Scaroni, ai risultati diffusi oggi dalla società.
“Nei settori del gas, della raffinazione e della chimica – ha aggiunto Scaroni – abbiamo contenuto l`impatto di uno scenario europeo ancora difficile. La dismissione delle quote in Snam e Galp rafforza la nostra struttura finanziaria, garantendoci la solidità necessaria per perseguire le eccellenti prospettive di crescita del nostro portafoglio di progetti di sviluppo e dei nostri eccezionali successi esplorativi”.