Eni è in trattative con diversi fondi per cedere una ulteriore quota di Plenitude, la controllata attiva nella produzione di energie rinnovabili e vendita di gas ed energia elettrica per famiglie e imprese. Lo riferisce Reuters, sentite due fonti a conoscenza del dossier.
Le trattative partono da una valutazione di Plenitude di oltre 10 miliardi di euro, pari al valore con cui Eip era entrata nel capitale della società. Una delle fonti sottolinea che Apollo Capital Management, il fondo di private equity norvegese HitecVision e quello con sede a Londra Trilantic Europe sono fra gli investitori interessati alla potenziale acquisizione di circa il 10% di Plenitude.
Il titolo Eni a Piazza Affari quota 14,078 euro, in rialzo dello 0,50%
Il Fondo di Zurigo Eip (Energy Infrastructure Partners) pochi mesi fa, attraverso un aumento di capitale di 588 milioni di euro, si è assicurato il 7,6% di Plenitude e un posto nel consiglio di amministrazione. Plenitude è presente in 15 Paesi del mondo. La società integra la produzione di circa 3 Gigawatt di fonti rinnovabili, la vendita di energia e di soluzioni energetiche a circa 10 milioni di clienti europei ed una rete di ricarica di quasi 20 mila colonnine per veicoli elettrici.
Resta all’orizzonte lo sbarco a Piazza Affari
Al 2026 l’obiettivo di Plenitude è raggiungere oltre 11 milioni di clienti, oltre 7 GW di capacità rinnovabile installata e oltre 30 mila punti di ricarica installati. All’orizzonte rimane l’approdo in Borsa della società. Il gruppo aveva già tentato di quotarla nel 2022, ma aveva poi dovuto rinunciare a causa della crisi energetica. Eni ha appena reso noto il piano di riorganizzazione della sua struttura societaria con la suddivisione in tre grandi aree operative e la conferema dell’intenzione di quotare Plenitude, oltre a Enilive.