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Eni, Snam, Stm e Terna: test sulle privatizzazioni. Piazza Affari apre in lieve calo

Nel giorno del via libera alla Yellen (con maggioranza risicata) da parte del Banking Committee, a Wall Street l’indice Dow Jones ha chiuso per la prima volta nella storia sopra quota 16mila – Il Tesoro cancella le aste Btp del 26 per ampia disponibilità di cassa – Per ora prudente la reazione dei mercati sulle 4 società interessate alle privatizzazioni.

Eni, Snam, Stm e Terna: test sulle privatizzazioni. Piazza Affari apre in lieve calo

DOW JONES CHIUDE SOPRA I 16 MILA. YELLEN PROMOSSA. ENI, SNAM, STM E TERNA: TEST SULLE VENDITE DI STATO 

L’Asia chiude la settimana in rialzo. A guidare la corsa è Hong Kong +0,4%. Da lunedì scorso, sotto la spinta delle riforme di Pechino il listino è salito del 5,9% ai massimi da otto mesi. Lieve rialzo a Tokyo +0,1%. La spinta rialzista si è affievolita dopo che il governatore della Boj, Juroda, ha detto che lo yen, sciolato a quota 101, “è troppo basso”.

A Wall Street l’indice Dow Jones ha chiuso per la prima volta nella storia sopra quota 16.000 (16009,99) con un guadagno dello 0,69%. Il listino delle blue chips aveva già superato nei giorni scorsi questo livello per poi ritracciare prima del finale. Bene anche il Nasdaq cresciuto dell’1,22% a 3969,1 e l’S&P 500 +0,81 a 1.795,85.

Janet Yellen ha superato il primo esame: con 14 voti a favore e 8 contrari (una delle maggioranze più basse di sempre per questa nomina, a dimostrazione dell’ostilità dei repubblicani per la regista del Quantitative Easing) il Banking Committee ha dato il via libera alla nomina. Grazie alle nuove regole (le nomine su designazione del presidente passano con il 51% di voti) la conferma dell’aula appare scontata.

Di rilievo sul listino il rialzo General Motors +3,2%, dopo l’annuncio che il governo degli Usa uscirà definitivamente dal capitale entro la fine dell’anno, in anticipo sui piani. Ford +1%. Apple mette a segno un nuovo round della guerra infinita con Samsung. Il tribunale della California ha quantificato in 289 milioni di dollari (da aggiungere ad altri 600 già definiti) la sanzione per le violazioni dei brevetti del produttore di Galaxy. Ma sono in arrivo altri episodi della saga.

Londra e Francoforte hanno chiuso quasi invariate, Parigi -0,3%. L’indice FtseMib ha guadagnato lo 0,6% facendo di Piazza Affari la migliore Borsa in Europa.

IL TESORO CANCELLA LE ASTE DEI BTP…

Il Btp a 10 anni chiude a un rendimento del 4,09% con spread invariato a quota 235. Il Tesoro ha cancellato le aste di Btp indicizzate del 26 novembre e quelle di medio lungo termine del 12 dicembre “in considerazione dell’ampia disponibilità di cassa e delle ridotte esigenze di finanziamento”. Restano confermate le aste di Bot e quella dei Ctz fissata per il 26 novembre.

La Spagna intanto ha piazzato agevolmente 3,5 miliardi di titoli a 3 anni a fronte di domanda vigorosa (2.5 volte la quantità emessa). In settimana Madrid ha anche collocato titoli a 1 anno per 3,7 miliardi con il rendimento più basso di sempre: lo 0,678% contro il precedente 0,961%.  

E RIPARTONO IN BORSA LE OFFERTE DI STATO

Privatizzazioni? In realtà, il programma annunciato da Enrico Letta per raccogliere 12 miliardi fa ricorso all’ingegneria finanziaria per far cassa senza perdere la presa sulle società considerate. Anche per questo, probabilmente, la reazione del mercato sui titoli interessati è stata assai prudente: Eni -0,4%, Enel +0,8%, StM -1,2%, Snam +1,2%, Terna +0,7.

In cima alla lista dell’interesse c’è l’Eni. L’operazione prevede la cessione del 3% accompagnata da un corposo buy back da parte della società, in modo da consentire al Tesoro (oggi proprietario del 30,3%) di non scendere complessivamente al di sotto del 30%.

In termini tecnici, l’Eni dovrà ricomprare azioni proprie sul mercato a ridosso del massimo consentito del 10% per consentire al Tesoro di cedere il 3% annunciato oggi dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, senza che lo Stato scenda sotto la soglia strategica del 30%.

L’operazione comporta perciò che Eni spenda circa 6 miliardi: Eni, infatti deve fare un buyback e poi annullare le azioni. A quel punto Tesoro e Cdp si troveranno con quote gonfiate in termini percentuali. Questo permetterà al Tesoro di cedere sul mercato una parte della sua quota “gonfiata” incassando 2 miliardi.

Si procederà anche a ridurre la partecipazione pubblica in StM, ove oggi il Tesoro controlla indirettamente il 50% di StM Holding (analoga quota è in mano a società controllate dallo Stato francese) che a sua volta controlla il 28,23% della quotata in Borsa  StMicroelectronics.

E’ stata confermata la cessione di una quota non di controllo di Cdp Reti, la società che detiene il 30% più 1 azione di Snam e nella quale potrebbe confluire il 29,9% di Terna detenuto da Cdp. Nessuna delle società qui citate ha riportato oggi variazioni particolari: Eni -0,4%, Enel +0,8%, StM -1,2%, Snam +1,2%, Terna +0,7.

BANCHE, IN ARRIVO LA RIVALUTAZIONE DI BANKITALIA

Il rialzo della Borsa di Milano è stato guidato dalle banche: Unicredit +2%, Intesa +2,3%, Monte Paschi +0,4%, Ubi +1,9%. La settimana prossima il governo approverà il decreto che darà alle banche azioniste la possibilità di rivalutare le loro partecipazioni nella Banca d’Italia. Intesa Sanpaolo possiede il 44,4% di Bankitalia e Unicredit il 22,1%, su un valore totale dell’istituto guidato da Ignazio Visco stimato tra i 5 e i 7,5 miliardi di euro.

B. Pop.Milano +1,4%: l’ex ministro Piero Giarda ha sciolto la riserva e presenterà la lista per il rinnovo del Cds che lo vedrà come capolista e quindi come candidato alla presidenza dell’organo di sorveglianza nell’assemblea del 21 dicembre. Nei prossimi giorni sarà annunciata la squadra del concorrente Lamberto Dini. 

Generali +0,4%: Jp Morgan ha alzato il target price a 21 euro da 20 euro, raccomandazione Overweight. Fondiaria Sai +1,4%. Cattolica ha chiuso invariata.

TELECOM, BOTTA E RISPOSTA SUL CONVERTENDO

Telecom Italia +1%. Botta e risposta tra la società e la Findim di Marco Fossati sul convertendo. “Ribadisco di non aver ricevuto l’offerta di acquisto del convertendo da parte di Domenico Siniscalco, ne di essere stato messo in grado di partecipare alla sottoscrizione”. Così Marco Fossati ha commentato le dichiarazioni dell’ amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, rilasciate ieri in audizione in commissione industria al Senato. “I Joint Bookrunners – anche su indicazione della società – hanno cercato di mettersi in contatto telefonico con l’azionista, non ricevendo risposta”, è stata la replica di Telecom.  

L’ad, Marco Patuano, ha affermato in Parlamento che il deleverage resta una priorità del gruppo e che “non sto sollecitando un’offerta sul Brasile, perché è un asset strategico, un mercato sicuramente importante per noi”. Questo non significa, ha precisato, che non verranno prese in considerazione offerte.

Pirelli +1,4%: Hsbc ha alzato il giudizio a Overweight da Neutral portando il target price a 13,5 euro da 11 euro. Cnh Industrial è scesa dell’1,4%, Fiat +0,8%. Tenaris+0,9%. Telecom Italia +1%. Mediaset ha perso il 3,6% dopo che Goldman Sachs ha tagliato a “neutral” il giudizio sui media europei. Nel lusso, Ferragamo +2,9%. Continua la marcia di Diasorin +2,33%.

UN CINESE PER LA ROMA, OK CONSOB A BUFFON  

Fa un balzo As Roma (+10,19% a 1,395 euro) in scia alle indiscrezioni su un interesse a entrare nel capitale da parte di un investitore cinese al posto di Unicredit. La banca ha precisato che è disponibile a valutare eventuali opportunità di valorizzazione della propria quota nel club ma che al momento non è stata presa alcuna decisione.

Giornata favorevole anche per Zucchi +0,96%, di cui è grande azionista il portoere della Juve e della Nazionale Gigi Buffon: la società ha beneficiato dell’approvazione da parte della Consob della pubblicazione del prospetto informativo relativo a un aumento di capitale da 20,5 milioni.

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