Scivola il titolo in Borsa di Eni, che a metà mattina cede lo 0,74%, a 16,02 euro. Pesa sulla quotazione pesa la tensione per l’esito dell’arbitrato con Edison per la revisione dei prezzi sulle forniture di gas libico.
Edison chiede un rimborso di circa 800 milioni a Eni dopo averne ottenuti già 250 nell’autunno 2012 per il disallineamento dei prezzi del gas previsti dal contratto con Eni rispetto al mercato.
L’attuale arbitrato si sta avvicinando alla conclusione e, considerando l’utile 2014 del colosso petrolifero, sceso a 1,3 miliardi con un livello medio del prezzo del greggio decisamente superiore agli attuali livelli, gli operatori guardano con preoccupazione alla maxi richiesta di risarcimento di Edison per il bilancio 2015.
Inoltre, è molto discussa la posizione dell’arbitro indicato da Eni, Ugo Draetta, nominato nel maggio scorso come indipendente nell’Organismo di vigilanza della legge 231 del colosso petrolifero, ruolo che ha assunto quando faceva già parte del collegio arbitrale.
Le regole di Eni stabiliscono tuttavia che motivo d’illegittimità o decadenza dall’Organismo di vigilanza siano “i conflitti d’interesse anche potenziali con l’Eni che ne compromettano l’indipendenza”.