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Eni regina degli utili, Enel dei ricavi: ecco la classifica delle principali società italiane secondo Mediobanca

FIRSTonline - Matteo Lirosi

Il mondo dell’energia si conferma ai vertici per utili e fatturato nel panorama dell’industria italiana. Enel ed Eni si collocano al top per ricavi nel 2022 e, in base ai conti parziali dei primi 9 mesi, lo stesso accade quest’anno. La società guidata dall’ad Claudio Descalzi, inoltre, è la regina in Italia per gli utili. È quanto emerge dalla 58esima edizione dello studio sulle Principali Società Italiane curato dall’Area Studi di Mediobanca. Lo studio analizza i bilanci relativi all’esercizio 2022 di 3.310 aziende, suddivise in base al settore in cui operano. La ricerca contiene anche un approfondimento sulle 25 imprese manifatturiere del IV Capitalismo più dinamiche e profittevoli.

Enel, Eni e Gse le società con i più forti fatturati 2022

A dominare la classifica dei fatturati 2022 dell’industria e dei servizi sono tre gruppi energetico-petroliferi pubblici (gli unici con vendite superiori a 100 miliardi di euro): Enel (135,7 miliardi di euro), Eni (132,5 miliardi) e GSE (120,6 miliardi). Anche la quarta posizione è occupata da un operatore del comparto energetico, Edison (29,6 miliardi). La prima azienda manifatturiera è FCA Italy (ora Stellantis Europe), quinta in discesa di una posizione, con fatturato pari a 24 miliardi di euro. Il comparto energetico si ripresenta anche al sesto e settimo posto occupati, rispettivamente, da A2A (22,9 miliardi) e Hera (20 miliardi), entrambe in progressione di quattro gradini. Prysmian (gomma e cavi) è ottava, in discesa dalla nona, con vendite pari a 16,1 miliardi di euro, seguita dalla petrolifera Saras, nona (15,8 miliardi, +5 posizioni) e da Telecom, decima (15,5 miliardi) e primo operatore del comparto dei servizi presente nella graduatoria. Fuori dalla Top 10 ci sono: Leonardo (14,7 miliardi), Engie Italia (13,7 miliardi di euro), Fs (13,2 miliardi di euro), Esso Italiana (12,1 miliardi), Kuwait Petroleum Italia (11,9 miliardi), Isab (10,5 miliardi), Parmalat (10,1 miliardi), Saipem (10 miliardi), Poste Italiane (9,4 miliardi) e chiude Italiana Petroli (9,1miliardi).

Nessuna azienda del panorama della distribuzione moderna italiana si colloca nella Top 20 dell’industria e dei servizi. Per trovarne una bisogna scendere posizione 22 dove si trova Superit (8,6 miliardi), holding che controlla Esselunga. 

Campioni di utili e le maggiori perdite dell’industria e dei servizi

Eni è la regina degli utili con 13,9 miliardi di euro nel 2022 (5,8 mld nel 2021). A seguire troviamo Enel con 1,7 miliardi (3,2 mld nel 2021) e Poste Italiane con 1,5 miliardi (1,6 mld). Isab, in quarta posizione con 1,5 miliardi, recupera la perdita del 2021 pari a 86 milioni di euro. Guccio Gucci chiude a quota 1,4 miliardi di euro (+16%). Al primo posto delle perdite si trova Telecom con 2,9 miliardi (18,8% delle vendite), anche se in miglioramento rispetto al 2021 quando il risultato era pari a -8,7 miliardi. Seguono Costa Crociere che registra una perdita di 2,1 miliardi di euro (95,9% delle vendite) e Sky Italian Holdings con risultato negativo pari a 0,7 miliardi (35,6% del fatturato).  

Le Top 20 della manifattura  

Considerando la sola manifattura, le prime 20 aziende che ne costituiscono la graduatoria realizzano un fatturato aggregato pari a 151,8 miliardi di euro, ovvero 237 miliardi in meno rispetto al valore complessivo totalizzato dalle tre energetico-petrolifere sul podio (388,8 mld). I primi 20 operatori manifatturieri hanno registrato tutti una crescita di fatturato che, nel totale, si attesta al +17,4% rispetto al 2021. Il comparto più rappresentato è quello meccanico con 6 aziende (FCA Italy, Leonardo, Fincantieri, Iveco, Nuovo Pignone Holding e Ferrari) di cui 5 produttrici di mezzi di trasporto, seguite da 4 alimentari (Parmalat, Cremonini, Barilla Holding e Veronesi Holding), 4 metallurgiche (Marcegaglia Holding, Finarvedi, Riva Forni Elettrici e Chimet), 2 operanti nella gomma e cavi (Prysmian e Pirelli), una nelle pelli e cuoio (Prada), una farmaceutica (A. Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite), una nei prodotti per l’edilizia (Buzzi Unicem) e una chimica (Mapei).

Le Top 5 per fatturato  

Nel comparto alimentare la medaglia d’oro va a Parmalat con 10,1 miliardi di euro, seguita da Cremonini (5 miliardi), Barilla Holding (4,7 miliardi), Veronesi Holding (3,7 miliardi) e Luigi Lavazza (caffè, 2,7 miliardi). 

Coca-Cola HBC Italia è la prima del comparto delle bevande con un fatturato pari a 1,1 miliardi di euro davanti a Sanpellegrino con 1 miliardo. A seguire: Heineken Italia (0,8 mld), Cantine Riunite & Civ (0,7 mld) e Martini & Rossi (0,6 miliardi).  

Nel cartario la regina è Sofidel con fatturato pari a 2,8 miliardi di euro. Al secondo posto c’è Burgo Group (2,1 mld). In terza posizione si trova Fater (1,2 mld) cui seguono a stretto giro Industrie Cartarie Tronchetti (1,1 mld) e Smurfit Kappa Italia (1 mld). 

Nel comparto farmaceutico la prima è A. Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite, con fatturato pari a 4,2 miliardi di euro e precede Chiesi Farmaceutici (2,7 mld) e Pfizer (2,5 mld). Chiudono la Top 5 del settore Comifar (2,5 mld) e Angelini Holding (2 mld).  

Nel sistema del Legno-Arredo svetta Ikea Italia Retail che, con un giro d’affari pari a 2 miliardi di euro, occupa la prima posizione davanti a Mondo Convenienza Holding (1,5 mld) e Inca Properties, capogruppo di Friul Intagli Industries (1 mld). Seguono Saviola Holding (0,9 mld) e Poltronesofà Holding (0,6 mld). 

La Top 5 delle aziende meccaniche ed elettroniche vede al primo posto Nuovo Pignone Holding con vendite pari a 5 miliardi di euro. Seguono Brembo (3,6 mld), Danieli & C. – Officine Meccaniche (3,5 mld), Ali Holding (2,8 mld) e STMicroelectronics (2,5 mld).  

Nel comparto dei mezzi di trasporto primeggia FCA Italy (ora Stellantis Europe) con fatturato pari a 24 miliardi di euro. Leonardo è seconda con 14,7 miliardi, mentre Fincantieri ricopre la terza posizione (7,3 mld). Chiudono la Top 5 Iveco (6,8 mld) e Volkswagen Group Italia (6,4 mld). 

Guccio Gucci è la capofila del Sistema Moda (5,8 mld) e precede Prada (4,2 mld), Luxottica Group (4 mld), Calzedonia Holding (3 mld) e Moncler (2,6 mld). 

Infine, nel comparto vetrario la prima è Berlin Packaging Europe (1,1mld). Il secondo player è Stevanato Group (1 mld) seguito da O-I Italy e Zignago Holding (entrambi 0,9 mld). Chiude la Top 5 del settore Verallia Italia con un giro d’affari pari a 0,7 miliardi di euro.

NeI IV Capitalismo sono 25 le imprese più dinamiche

Sono 25 le società dinamiche del Quarto Capitalismo italiano, ossia quelle della fascia dimensionale intermedia nel sistema economico italiano, cresciute per fatturato e redditività sia rispetto al 2021 sia rispetto ai livelli pre-Covid. Si tratta di aziende che nel 2022 hanno realizzato un incremento del fatturato reale pari ad almeno il 20% rispetto al 2021, un progresso del fatturato nominale pari o superiore al 40% rispetto al 2019 e un’incidenza del risultato sul fatturato non inferiore al 4% sia nel 2022 che nel 2019. Tra queste 25, 10 presentano i migliori indicatori e sono: Technoprobe, Dompé Holdings, Branca International, Betamotor, Unox, Fope, Vibram, Sinv Holding, Cromodora Wheels e B&C Speakers.

Banche  

Nel 2022 la classifica delle prime 20 banche italiane (in base al totale attivo tangibile) non subisce grandi variazioni. Al primo posto Intesa Sanpaolo il cui attivo tangibile è pari a 965,7 miliardi di euro (-8,9% rispetto al 2021), seguita da UniCredit (855,4 mld, -6,5%) e CDP (400,6 mld, -3%). New entry Cassa di Risparmio di Bolzano a seguito del consolidamento della Banca di Cividale. Non è più presente invece Carige incorporata in BPER Banca. Le prime due banche hanno un attivo tangibile pari al 95% del Pil italiano.

L’attivo tangibile degli Istituti italiani ammonta a 2.866 miliardi di euro in diminuzione del 4,3% sul 2021 (dati non consolidati). 

Assicurative, Holding, SIM, leasing, credito al consumo e factoring 

Nel comparto assicurativo Generali mantiene il dominio assoluto della Top 10 dei gruppi con premi lordi che ammontano nel 2022 a 79,8 miliardi di euro ovvero il 59,2% del totale realizzato dall’intero comparto. Seguono il gruppo Poste Vita (17,6 mld) e Unipol Gruppo (12 mld).

Enel è ancora una volta prima nella classifica delle holding italiane con investimenti finanziari pari nel 2022 a 67,9 miliardi di euro e precede Ferrovie dello Stato (50,1 mld) seguita da Nexi (18,8 mld), terza classificata. 

Dopo l’incorporazione di Sanpaolo Invest Sim e Cordusio Sim (rispettivamente in Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking e Unicredit), la classifica delle principali SIM riferita all’esercizio 2022 è dominata da Equita Sim con un margine di intermediazione pari a 62,2 milioni di euro, seguita da Banor Sim (40,5 mln) e Intermonte Sim (37,8 mln).

UniCredit Leasing guida la classifica delle 26 società di leasing chiudendo il 2022 con attivi per locazione pari a 8,8 miliardi di euro. Seguono a distanza Alba Leasing (4,8 mld) e Sardaleasing (3,4 mld).

Findomestic Banca è la prima delle società di factoring e credito al consumo, con crediti pari a 20,5 miliardi di euro davanti a FCA Bank (ora Crédit Agricole Auto Bank – 17,4 mld) e AgosDucato (14,8 mld). 

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