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Eni potrebbe salire nel capitale di Galp grazie alla crisi del Portogallo

Secondo alcune indiscrezioni Eni potrebbe cercare di aumentare la propria quota in Galp, azienda portoghese del settore petrolifero e del gas. La possibilità sembra concretizzarsi dopo che Lisbona ha annunciato l’abolizione delle golden shares nel gruppo.

Attualmente la società del cane a sei zampe detiene una quota del 33,4% ma la mossa del governo portoghese aprirebbe potenzialmente la strada al raggiungimento di una quota di controllo. Le golden shares rappresentano lo strumento mediante il quale uno Stato può riservare a se stesso un certo quantitativo azionario.

La crisi economica dei debiti sovrani dell’Eurozona spinge Lisbona ad accelerare sulle privatizzazioni e a cambiare regime giuridico sulle controllate pubbliche attraverso l’uso della decretazione d’urgenza. Il Governo portoghese ieri ha annunciato l’abolizione delle cosidette “golden share” detenute dallo Stato lusitano non solo nel capitale di Galp Energia, ma anche di Energias de Portugal (Edp) e Portugal Telecom (Pt), altri gioielli pubblici. La svolta era prevista dagli accordi sul prestito con Ue e Fmi che in cambio di 78 miliardi ha preteso delle riforme economiche per rilanciare la competitività del Paese.

Grazie alle indiscrezioni su Galp, Eni sembra difendersi rispetto al tracollo vissuto oggi in generale da Piazza Affari. Il titolo, in effetti, perdeva “solo” lo 0,3% intorno alle 13:30.

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