Nei prossimo quadriennio la produzione d’idrocarburi crescerà del 4% l’anno e gli investimenti arriveranno a quota 56,8 miliardi. In arrivo anche una nuova politica di dividendi: la cedola del 2013 salirà del 2% rispetto a quella dell’anno scorso, fino a 1,10 euro ad azione. Questi i dati principali che emergono dal piano industriale 2013-2016 presentato oggi a Londra da Eni. A metà pomeriggio il titolo in Borsa della società guadagna oltre due punti e mezzo.
PRODUZIONE
Nel piano precedente l’incremento della produzione era stimato al +3% annuo. La strategia di crescita, spiega il gruppo, si fonda “sul significativo contributo di aree chiave come la Russia, il mare di Barents, il Kazakistan, il Venezuela, il far-east e la regione sub-sahariana”. I progetti che entreranno in produzione nel periodo del piano aggiungeranno 700mila barili al giorno entro il 2016: l’80% verrà da progetti giant, mentre il 40% da ulteriori fasi di sviluppo di giacimenti già in produzione. “Il tasso di crescita della produzione previsto oltre il periodo del Piano – aggiunge Eni – sarà di oltre il 3% annuo fino al 2022”.
Per quanto riguarda il settore gas, il Cane a sei zampe sottolinea che “le prospettive rimangono difficili, in particolare in Italia, a causa del contesto macroeconomico che continua a essere debole”. Sul mercato italiano persiste un eccesso di offerta – si legge nel piano – “dovuto anche a una mancanza di capacità fisica di esportazione che permetta il flusso verso l’estero dei consistenti volumi di gas acquistati e trasportati in Italia grazie a contratti di fornitura ‘take or pay’. In tale contesto Eni sta negoziando l’80% delle forniture. Le rinegoziazioni mirano a riallineare i prezzi del gas acquistato a quelli prevalenti sugli hub, puntando inoltre a ottenere una maggiore flessibilità sui volumi oggetto dei contratti take or pay. L’Ebitda proforma adjusted per il settore Gas & power atteso a fine piano sarà di 1,5 miliradi”.
INVESTIMENTI
Eni ha in programma investimenti pari a 56,8 miliardi per il periodo 2013-16 con un incremento a parità di cambio euro-dollaro di circa 1,6 miliardi di euro rispetto al piano precedente. “L’incremento – spiega Eni – è in gran parte legato alle nuove opportunità di crescita della Produzione ed esplorazione, tra cui il Mozambico. Il piano d’investimenti sarà sostenuto da una forte generazione di cassa, intorno a 20 miliardi l’anno nel periodo di piano, guidata dall’incremento della produzione E&P, il recupero graduale delle attività middle e downstream, oltre 10 miliardi di dismissioni, comprese quelle Galp e Snam, e a un riequilibrio del portafoglio di E&P”.
Quanto alle quote residue di Snam e Galp bisogna considerare per la prima circa il 12% al netto del bond convertibile lanciato sull’8% del capitale residuo dopo la cessione della quota del 10% a Cdp, mentre per Galp Eni potrebbe cedere fino all’11% al netto di un 8% legato a un bond convertibile e un 5% legato alla call option di Amorin. Inoltre, Eni ha già incassato oggi 3,2 miliardi di euro con la cessione del 20% del progetto in Mozambico ai cinesi di Cnpc.
DIVIDENDI
Infine, Eni “intende adottare una nuova politica di remunerazione degli azionisti” e stima di poter distribuire nel 2013 un dividendo in aumento del 2% rispetto al 2012, pari a 1,10 euro ad azione. Per il 2012 Eni ha distribuito una cedola pari a 1,08 euro ad azione.