Eni ha trovato un nuovo pozzo al largo del Messico che mostra di avere un elevato potenziale di estrazione di gas e olio. La nuova scoperta del gruppo guidato da Claudio Descalzi riguarda il pozzo esplorativo Yopaat-1 EXP, perforato nel blocco 9 a circa 63 chilometri dalla costa messicana, nelle acque medio-profonde della Conca Salina nel Bacino di Sureste.
Le stime preliminari indicano un potenziale scoperto di circa 300-400 milioni di barili equivalenti (Mboe) di olio e gas associato in posto. La joint venture del blocco 9 è composta da Eni, operatore con una quota del 50% e principale operatore straniero nel Paese, e Repsol con il restante 50%. Il pozzo è stato perforato in una profondità d’acqua di 525 metri e ha raggiunto la profondità di 2.931 metri, rinvenendo circa 200 metri netti di sabbie mineralizzate ad olio nelle sequenze del Pliocene e del Miocene, che sono oggetto di una intensa campagna di acquisizione dati.
Stima complessiva delle risorse supera 1,3 milirdi di barili equivalenti
Si arricchisce così il valore del portafoglio detenuto dal gruppo nel Bacino di Sureste, dopo le scoperte nel blocco 7 e nel blocco 10. La stima complessiva di risorse in posto oggi supera gli 1,3 miliardi di barili equivalenti (Bboe) e “permette di avanzare con gli studi verso un potenziale sviluppo di tipo “hub” tra le varie scoperte di Eni- che è presente in Messico dal 2006 -, e gli ulteriori prospetti presenti nell’area, in sinergia con le infrastrutture presenti” dice una nota del gruppo.