Eni ha presentato oggi la decima edizione della World Oil and Gas Review, studio su scala mondiale su produzione, riserve, consumi, importazioni ed esportazioni di petrolio e gas naturale.
Nel 2010 la domanda petrolifera ha raggiunto quota 87,9 milioni di barili al giorno, segnando una crescita del 3,4% rispetto all’anno precedente. Gli Stati Uniti si sono confermati come il primo consumatore di petrolio, precedendo la Cina. La domanda cinese ha registrato il suo record storico con 9,4 milioni di barili al giorno, totalizzando un incremento di oltre il 12% rispetto al 2009. Più delle metà delle riserve petrolifere mondiali sono situate in Medio Oriente, soprattutto nei Paesi Opec (72% del pianeta). Nel complesso la produzione petrolifera è aumentata in tutto il mondo (+2,3%), tranne che in Europa dove i giacimenti hanno evidenziato una flessione del -8,1%. Invariata, invece, la quota di produzione OPEC (stabilesul 40% dal 1995). Sono proprio i Paesi del cartello che hanno contribuito in misura maggiore alla crescita dell’offerta nell’ultimo anno (+3% contro +1,8% dei Paesi non-OPEC).
Il consumo di gas è salito del 7,5% durante il 2010, grazie alla crescita del 9% nei Paesi emergenti e del 5,8% in quelli industrializzati. La Russia ha riconquistato la leadership in quanto a produzione di gas naturale (624,61 miliardi di metri cubi), tornando così a sopravanzare gli Stati Uniti che, tuttavia, hanno segnato un nuovo massimo storico (600,15 miliardi di metri cubi) e hanno confermato l’importante trend positivo (+19,4% nel quinquennio 2005-2010), determinato dallo shale gas, cioè quello accumulato in rocce argillose. Il Qatar si conferma in questo settore il Paese con i tassi di crescita piu’ elevati: le produzioni sono aumentate di oltre il 150% fra 2005 e 2010.