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Eni, l’ex Ad Scaroni rischia 6 anni per concorso in corruzione internazionale

Imagoeconomica

Paolo Scaroni, ex amministratore delegato di Eni, rischia la condanna a 6 anni e 4 mesi con l’accusa di concorso in corruzione internazionale e l’aggravante della transnazionalità.

E’ quanto ha chiesto alla fine della sua requisitoria il pm di Milano Isidoro Palma nel processo sul presunto pagamento da parte di Saipem, controllata Eni, di una tangente da 197 milioni di euro in Algeria per ottenere appalti da 8 miliardi di euro e su presunte irregolarità nell’operazione del 2008 che portò Eni a comprare la societa’ canadese First Calgary Petroleums Ltd, che come unico asset di valore aveva un giacimento di gas a Menzel, in Algeria, in comproprietà con l’azienda statale algerina Sonatrach,

Nella sua requisitoria il pm ha negato a tutti gli imputati le attenuanti generiche, aggiungendo l’aggravante della transazionalità. Quanto al ruolo di Scaroni e degli altri ex manager della compagnia si sostiene che “hanno utilizzato la controllata (Saipem) per veicolare la tangente, perche’ così faceva comodo a Eni”.

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