Eni ha avviato il collocamento di obbligazioni convertibili senior unsecured con durata di 7 anni, le prime nel settore ad avere una struttura sustainability-linked, riservate agli investitori istituzionali (taglio minimo 100.000 euro).
I bond hanno un valore complessivo di 1 miliardo e saranno convertibili in azioni ordinarie Eni quotate su Euronext Milan. Le azioni in cui i bond possono essere convertiti sono quelle già acquistate dalla stessa Eni nell’ambito del programma di buyback deliberato dall’assemblea il 10 maggio 2023. Questa operazione quindi non aumenta il numero di azioni sul mercato.
Il titolo Eni apre in rosso a Piazza Affari, perde in avvio fino al 2,4% per poi assestarsi attorno ad un -1,30% a 14,60 euro.
Le ragioni dell’operazione e il prezzo di conversione
“Il bond, deliberato dal cda di Eni, è volto a mantenere una struttura finanziaria equilibrata, finanziare i futuri fabbisogni di Eni e ampliare la base degli investitori”, dice la società. Per queste Obbligazioni è atteso un rating A- da Standard & Poor’s, Baa1 da Moody’s e A- da Fitch
Il prezzo di conversione sarà stabilito al termine del collocamento e si prevede compreso tra il 20% e il 25% al di sopra del prezzo di riferimento che sarà determinato come prezzo medio ponderato delle azioni ordinarie Eni rilevato sul mercato regolamentato di Borsa Italiana nella giornata odierna tra il momento di avvio delle contrattazioni e la fissazione dei termini economici del collocamento.
Le obbligazioni saranno rimborsate a scadenza (14 settembre 2030) al valore nominale, salvo precedente rimborso, conversione, riacquisto e cancellazione.ù
I target di sostenibilità cui sono legati i bond Eni
Le obbligazioni pagheranno una cedola annuale a tasso fisso compresa tra il 2,625% e il 3,125%. Le emissioni saranno legate al conseguimento di precisi target di sostenibilità di Eni alla data del 31 dicembre 2025. In primo luogo la riduzione delle emissioni nette di gas serra (Scope 1 e Scope 2) associate alle operazioni Upstream (Net Carbon Footprint Upstream (Scope 1 e 2) ad un valore pari o inferiore a 5,2 MtCO2eq (-65% rispetto al livello base del 2018). Inoltre l’incremento della capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili fino a raggiungere un valore pari o superiore a 5 GW.
In caso di mancato raggiungimento di uno o di entrambi i target, Eni pagherà un importo pari allo 0,50% del valore nominale delle obbligazioni in corrispondenza del pagamento della quarta cedola, che avverrà in data 14 settembre 2027.
Secondo Equita Sim la conversione riguarda l’1,5% delle azioni complessive di Eni. Il bond di Eni più simile, il bond senior con scadenza a gennaio 2030, ha un rendimento del 4% circa, per cui gli analisti calcolano un risparmio di circa 90-140 punti base rispetto ad un’obbligazione bullet (bond con scadenza fissa).
Per il collocamento, Eni si avvale di un sindacato di banche composto da Barclays, Goldman Sachs International e JP Morgan, che agiranno come structuring banks e, insieme a BofA Securities Europe, Citigroup, Deutsche Bank e Morgan Stanley agiranno come joint bookrunners.
Aggiornamento
Il collocamento dei bond Eni si è concluso con successo. A fronte di un’offerta pari a 1 miliardo, la richiesta degli investitori è stata pari a 2,8 miliardi. lo ha annunciato Eni ricordando che le obbligazioni avranno una durata di 7 anni, saranno emesse ad un prezzo pari al 100% del loro valore nominale e pagheranno una cedola annuale del 2,95%. Il prezzo di conversione sarà di 17,5513 euro, rappresentante un premio del 20% sopra il prezzo di riferimento di 14,6261 euro.
Ultimo aggiornamento venerdì 8 settembre alle 7:59