Eni investirà 8 miliardi di euro in Italia. Lo ha annunciato pochi giorni fa l’ad del gruppo energetico italiano, Paolo Scaroni, in occasione della presentazione della nuova campagna istituzionale dell’azienda, (“diamo all’energia un’energia nuova”, spot dove l’attore Toni Servillo, fortemente voluto da Stefano Lucchini, presidente di Eni USA e direttore Relazioni Esterne e Internazionali di Eni, è la voce narrante): “Questa è una campagna nuova, perché oggi parliamo di come è fatta Eni. Mi sono reso conto in tanti anni che non sempre i nostri concittadini conoscono come è fatta la nostra azienda. Sono tre le cose principali: siamo molto più internazionali di quello che la gente crede, siamo un’azienda che dà molta importanza alla sostenibilità e poi investiamo molto in ricerca, in particolare in quelle rinnovabili che saranno davvero la risposta ai problemi del pianeta”.
“Quando sento che la Fiat non investe in Italia, penso che questo sia un problema per il Paese”, ha poi detto Scaroni ribadendo che “Eni in Italia investirà nei prossimi 4 anni 8 miliardi di euro: in raffinazione, petrolchimica e anche un po’ nel settore esplorazione”. E questo, ha aggiunto, “significa che noi continuiamo a credere nel nostro Paese”. Le dichiarazioni di Scaroni hanno però creato un piccolo incidente diplomatico visto che Fiat, poche ore dopo, è uscita con una nota nella quale ha replicato affermando che “le dichiarazioni dell’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, dimostrano che evidentemente non è per nulla informato su quanto la Fiat sta investendo e investirà nel prossimo futuro in Italia”. Un botta e risposta che è terminato con una nuova frase di Scaroni, che ha precisato il senso della sua prima dichiarazione: “Bene che la Fiat investa, come fa Eni, in Italia. È un bel segnale per il Paese”.
