Trimestrale a doppia faccia per l’Eni che taglia l’utile e aumenta la produzione. Il crollo dei prezzi del petrolio continua ad impattare sui conti Eni che chiudono il terzo trimestre con una perdita netta adjusted esclusa Saipem di €0,29 miliardi, in peggioramento di €1,42 miliardi rispetto all’utile netto adjusted del terzo trimestre 2014 (€1,13 miliardi).
“Il peggioramento – spiega il comunicato dell’Eni – riflette il calo dell’utile operativo e il maggior tax rate che raggiunge il 143% per effetto dell’incremento registrato in E&P essenzialmente a causa del debole scenario che concentra gli utili ante imposte nei paesi a maggiore fiscalità e determina una maggiore incidenza percentuale dei costi fiscalmente non valorizzati, fra i quali la ricerca di successo di progetti non ancora sanzionati”.
Su base consolidata la perdita netta adjusted del trimestre è stata di €0,26 miliardi rispetto a un utile netto adjusted di €1,17 miliardi del trimestre 2014.
Nei nove mesi l’utile netto adjusted di €0,76 miliardi esclusa Saipem è diminuito del 76% rispetto al 2014. Su base consolidata l’utile netto adjusted è stato di €0,53 miliardi con una flessione dell’83,7% e un tax rate in aumento di circa 30 punti percentuali dovuto in aggiunta ai fattori del trimestre anche alla mancata valorizzazione fiscale della perdita Saipem.
L’utile operativo trimestrale adjusted di €0,6 miliardi, escluso il risultato Saipem di €0,15 miliardi, è infatti risultato in calo del 79%, spiega ancora la nota Eni, rispetto al terzo trimestre 2014 “a causa della flessione della E&P (-€2,3 miliardi, pari al 76%) determinata dal crollo del prezzo del petrolio (-51%), il cui impatto è stato attenuato dalla crescita delle produzioni, dalla riduzione dei costi e dal deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro (-16%)”.
Proprio la crescita della produzione, sia per i risultati già ottenuti sia per quelli che si delineano in prospettiva, è il grande capitale che Eni mette a disposizione degli investitori. Il gruppo ha nuovamente rivisto al rialzo le stime di crescita per quest’anno portandole dal 7 a circa il 9 per cento. La crescita produttiva è stata “robusta”: +8,1% nel trimestre a 1,703 mln boe/g (+8,7% nei nove mesi). Escluso l’effetto prezzo nei PSA +4,3% (+4,9% nei nove mesi).
Guardando agli altri business, l’Eni mette in luce la “solida performance R&M e Chimica: grazie al piano di ristrutturazione e di un favorevole contesto di mercato, migliore EBIT2 adjusted dal terzo trimestre 2006. Free cash flow Flusso di cassa netto da attività operativa, dedotti gli investimenti) positivo già nel 2015, in anticipo di due anni rispetto ai piani aziendali“.
Nel Gas & Power(G&P) i conti sono in miglioramento: la guidance è migliorata con EBIT adjusted sostanzialmente a break-even nel 2015,”nonostante il posticipo della conclusione degli arbitrati in corso”, rileva la nota Eni.
I costi sono in ulteriore riduzione: incrementata al 17% dal 14% la riduzione dei capex (investimenti tecnici e in partecipazioni). Il costo operativo per barile è migliorato e si presenta in calo del 12% a 7,3 $/barile (vs. precedente guidance di -7%).
Infine il Capex: esclusa Saipem, prevede la copertura organica degli investimenti dell’anno, cioè l’autofinanziamento, con una previsione di prezzo che vede il Brent a55 $/barile. Infine, da segnalare il nuovo ingresso nell’upstream del Messico con l’operatorship di tre giacimenti offshore. La trimestrale Eni arriva il giorno dopo l’annuncio dell’ingresso di Fsi (Cassa depositi e Prestiti) nel capitale di Saipem e del conseguente deconsolidamento dal gruppo.
E l’Ad del Cane a Sei Zampe Claudio Descalzi commenta così, in attesa della conference call di oggi pomeriggio con gli analisti: “La cessione di una quota della nostra partecipazione in Saipem ed il deconsolidamento della società è un importante passo nell’implementazione della strategia di trasformazione di Eni. Il nostro obiettivo è aumentare la flessibilità finanziaria per liberare risorse da investire nel core business. Allo stesso tempo – prosegue Descalzi – manteniamo una partecipazione significativa e supporteremo Saipem anche con la partecipazione all’aumento di capitale nel processo di rafforzamento finanziario e operativo. In questo trimestre, pur in un contesto debole di prezzi del petrolio Eni continua a registrare risultati importanti sia in termini di crescita upstream che di ristrutturazione dei business mid-dowsntream. Nell’E&P la produzione è ancora in forte crescita e per la seconda volta nell’anno rivediamo al rialzo le nostre previsioni, pressoché raddoppiando l’obiettivo originario. Nei nove mesi, inoltre, abbiamo scoperto 1,2 miliardi di barili di nuove risorse, oltre il doppio rispetto all’obiettivo di piano” .