X

Eni firma con Msc l’accordo per navi non inquinanti: nuova tappa verso la decarbonizzazione

Imagoeconomica

Le navi Msc viaggeranno senza più danneggiare i mari. I motori utilizzeranno carburanti bio e lubrificanti ottenuti da materie prime rinnovabili. Il presidente di Msc, Diego Aponte, ha firmato con l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi un protocollo d’intesa per iniziative congiunte nel campo della sostenibilità e della transizione energetica. La società di navigazione si muove verso la neutralità carbonica al 2050 e l’Eni è stata scelta come partner in un contesto mondiale nel quale  il traffico marittimo deve compiere la propria rivoluzione verde. L’accordo prevede l’utilizzo di Gnl, di vettori energetici a minori emissioni di carbonio, ma anche lubrificanti ottenuti da materie prime rinnovabili. Le emissioni inquinanti delle navi sono il nocciolo di ogni progetto di efficienza navale.

Eni, scambi di carbonio in mare

Il gruppo guidato da Aponte è in crescita e la sfida green vale sia per le flotte mercantili che crocieristiche. Eni e Msc valuteranno anche la dismissione di piattaforme offshore nazionali e internazionali e iniziative di ricerca di nuovi propellenti. Contro le piattaforme inattive da tempo si muovono le associazioni ambientaliste che le vedono come totem della civiltà del degrado. Le dichiarazioni dei manager firmatari sono improntate all’ottimismo, tenuto anche conto che sulla riduzione delle emissioni di CO2 dal trasporto marittimo, sono concentrate le attenzioni dell’Europa. “I sistemi economici e industriali hanno moltissimi ambiti sui quali dobbiamo agire per abbattere le emissioni, e possiamo riuscirci solamente unendo tra player rilevanti competenze, risorse e tecnologie”, ha detto Descalzi. Il gruppo Msc non vuole avere un ruolo marginale nella decarbonizzazione lungo le rotte. Mette in conto investimenti e reputazione. Così Aponte vede l’accordo con Eni: “Noi  siamo focalizzati sul raggiungimento di una transizione energetica di successo e per farlo abbiamo bisogno di partner di cui possiamo fidarci e su cui possiamo contare”. Le prospettive operative intaccheranno quel 4% di emissioni di CO2 delle navi stimato dall’Ue? Il senso del lavoro comune tra le due realtà industriali è tutto qui. Le navi Msc attraversano tutti i mari del mondo ma forse è in Europa che la partnership con Eni può lanciare i primi segnali rassicuranti per la qualità delle acque. Le compagnie marittime da quest’anno, infatti, devono cedere  il 40% delle quote di carbonio nell’ambito dell’Emission trading system – Ets – dell’Unione europea. La ricerca e le applicazioni, anche sperimentali, potranno ispirare altri armatori. Di fatto il sistema Ets esteso a navi (ed aerei) è un’opportunità per rendere concreti gli accordi.






Related Post
Categories: Economia e Imprese