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Eni, Descalzi: nel 2015 +3% produzione

FIRSTonline

“In Libia stiamo monitorando la situazione con estrema attenzione. La nostra priorità è per la sicurezza della nostra gente e degli impianti. La produzione media del 2014 è stata di 240.000 barili/giorno, l’ultimo trimestre vicina ai 275.000 barili (quasi l’intero potenziale di 280.000 ndr). Al momento stiamo producendo l’equivalente di 300.000 barili grazie agli accordi con altri operatori. Non abbiamo impianti danneggiati”. Claudio Descalzi risponde così alla domanda di un analista nel corso della conference call sui conti 2014 e le previsioni per il 2015.

Nonostante la Libia e le difficoltà crescenti con la guerra in corso, il numero uno di Eni conta di centrare nel 2015 l’obiettivo di un incremento del 3% della produzione complessiva di Eni a prezzi del petrolio costanti, quindi bassi. Il nuovo flusso di produzione arriverà da Angola, Congo e Mozambico principalmente.

“Stimiamo un’ottimizzazione dei costi di 2,5 miliardi di euro tra capex, opex e costi generali”, ha aggiunto. La diminuzione degli investimenti (circa 2 miliardi) è motivata con gli importanti risultati esplorativi già raggiunti; a questo si dovranno aggiungere 200 milioni di risparmi sui costi operativi, altri 250 milioni arriveranno dal taglio costi generali in buona parte legato alla riorganizzazione varata a fine anno.

 “Sì, la vendita di una quota in Mozambico è ancora nella nostra agenda”, ha poi risposto l’ad di Eni, Claudio Descalzi, alla domanda di un analista se fosse ancora in agenda, alla luce dei crollati prezzi del petrolio, la cessione di una quota fino al 15% nel giacimento Mamba in Mozambico.

Descalzi ha rinviato alla Strategy presentation, fissata per il 13 marzo, le risposte relative alla politica di dividendo (“Il gruppo è in una posizione comunque forte”) e alla possibilità di uno spin off delle attività retail nel gas. L’Ad si è limitato a dire che “consideriamo la possibilità di dare più valore al retail gas che ha 10 milioni di clienti non solo in Italia ma anche in Europa. Riteniamo che una struttura specializzata, lontana dal nostro core business, possa essere meglio valorizzata”.

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Categories: Finanza e Mercati
Tags: Eni