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Eni, Descalzi: “L’Europa non è posto per lo shale oil”

Quanto alla possibilità di costruire nuovi rigassificatori in Italia, Descalzi ha detto di “non credere che sia necessario: la Spagna ce li ha per tutta l’Europa” – “Non credo si possa fare a meno della Russia dal punto di vista commerciale per i prossimi quattro, cinque, sei anni”

Eni, Descalzi: “L’Europa non è posto per lo shale oil”

“Ritengo che l’Europa non sia assolutamente un posto da shale oil”. Lo ha detto oggi a Milano Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, nel corso di un incontro organizzato dall’ Istituto per gli studi di politica internazionale. 

“A parte la Gran Bretagna – ha aggiunto –, siamo andati a cercare il gas da scisti in Polonia tutti insieme e siamo andati via tutti insieme. E’ una tecnica che ha bisogno di grandi spazi e le condizioni ambientali non sono favorevoli in Europa, perché è una tecnica molto invasiva”.

Quanto alla possibilità di costruire nuovi rigassificatori in Italia, oltre ai tre attualmente in funzione, Descalzi ha detto di non credere che “sia necessario: la Spagna ce li ha per tutta l’Europa”, e la maggior parte del gas arriva in Italia a prezzi più bassi attraverso i gasdotti.

Sul versante russo, “se veramente la situazione dovesse diventare più estrema di quella di adesso – ha continuato il manager –, per la sicurezza energetica abbiamo bisogno di alternative. Tuttavia, non credo si possa fare a meno della Russia dal punto di vista commerciale per i prossimi quattro, cinque, sei anni. È vero che abbiamo bisogno della Russia, ma è anche vero che la Russia ha bisogno del mercato europeo”. 

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