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Eni, da rinegoziazioni contratti gas in arrivo altri 2 miliardi di euro

Il 2013 è stato un anno difficile per Eni, ma ora l’azienda è più forte. A dirlo è stato l’ad uscente del colosso energetico italiano Paolo Scaroni, aprendo l’assemblea degli azionisti, la sua ultima da amministratore delegato dopo nove anni: ”Nel 2013 Eni ha affrontato un anno difficile in tutti i settori di business”, e in paricolar modo nell’Upstram, per via delle molte tensioni geopolitiche. Inoltre, ha sottolineato Scaroni, “Saipem ha registrato un forte calo di profittabilità”.

Nonostante un quadro tanto difficile, però, “Eni ha conseguito nel 2013 risultati operativi e finanziari solidi facendo leva sulla forza del portafoglio e sui processi di turnaround in corso nei business mid-downstream”. Nel futuro a medio termine, inoltre, la società otterrà benefici per circa due miliardi l’anno tra il 2014 e il 2016 dalla rinegoziazione dell’85% dei contratti “take or pay”.

Secondo l’ad uscente di Eni, “A conclusione del triennio, consegniamo ai nostri azionisti un’azienda sempre più focalizzata nell’upstream, con eccellenti prospettive di redditività e di generazione di cassa grazie ad un portafoglio di progetti e riserve tale da consentire anche opzioni di monetizzazione anticipata e con una chiara strategia di ristrutturazione dei business mid e downstream”. Miglioramenti evidenti anche dal punto di vista patrimoniale: “la società – ha sottolineato Scaroni – ha debiti netti dimezzati rispetto a tre anni fa”.

A metà mattinata il titolo Eni avanza in Borsa, guadagnando oltre l’1%, in una giornata finora molto positiva per il listino italiano.

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Categories: Finanza e Mercati
Tags: Eni