Eni ha chiuso il primo semestre 2012 con un utile netto adjusted di 3,94 miliardi di euro, con un aumento dell’8% rispetto al primo semestre del 2011. Nel secondo trimestre Eni ha invece registrato un utile netto adjusted di 1,46 miliardi, in crescita tendenziale del 2 per cento. L’utile netto si é attestato a 3,84 miliardi nel semestre e a 0,23 miliardi nel trimestre. L’utile operativo adjusted delle continuing operations é quindi salito a 4,24 miliardi nel secondo trimestre con un aumento del 14,2% rispetto al secondo trimestre 2011 per effetto del miglioramento di performance della divisione Exploration & Production (+10,8%) trainata dalla ripresa della produzione in Libia. Sul semestre l’utile operativo adjusted risulta in crescita del 18,8% a 10,37 miliardi di euro.
Tali risultato sono stati trascinati dalla produzione di idrocarburi che é stata di 1,647 milioni di boe/giorno (1,661 milioni di boe/giorno nel primo semestre 2012) in crescita del 10,6% rispetto al secondo trimestre 2011 (+4,7% rispetto al primo semestre 2011). Il risultato, spiega una nota del gruppo, é stato favorito dalla ripresa delle attività in Libia e dagli avvii/entrata a regime di giacimenti in Australia, Russia ed Egitto, fattori positivi parzialmente assorbiti dalla fermata produttiva nel Regno Unito a seguito dell’incidente occorso nel giacimento di Elgin/Franklin (Eni 21,87%), dalla rapida crescita dei fenomeni di furto e sabotaggio in Nigeria e dai declini produttivi.
In questo scenario, l’ad della società Paolo Scaroni ha quindi annunciato un acconto sul dividendo in crescita: dagli 0,52 euro per azione del 2011 agli 0,54 euro di quest’anno. “Nel primo semestre Eni ha conseguito risultati eccellenti – commenta Scaroni – grazie alla forte crescita della produzione sostenuta dalla ripresa delle attività in Libia. Sono particolarmente soddisfatto dei nostri successi esplorativi e dell’ingresso in nuove aree ad elevato potenziale. In Gas & Power e Refining & Marketing abbiamo contenuto l’impatto della crisi dei mercati di riferimento. Le dismissioni già avviate delle nostre quote in Snam e Galp ci assicureranno una struttura finanziaria adeguata a sostenere, in qualunque circostanza di mercato, una robusta crescita di lungo termine. In considerazione delle ottime prospettive di Eni proporrò al cda del 20 settembre un acconto sul dividendo di 0,54 euro per azione”. A Piazza Affari il titolo Eni guadagna alle ore 10 lo 0,65%.