Eni amplia le perdite a Piazza Affari dopo la pubblicazione dei conti del I trimestre. Il titolo, in mattinata in rosso di oltre l’1%, alle 15 cede l’1,39% a 15,578 euro.
I primi tre mesi del 2019 si sono chiusi con un utile di 1,09 miliardi di euro, in crescita del 15% rispetto ai 946 milioni di euro del I trimestre del 2018, ma sotto le attese del mercato. L’utile netto adjusted si è invece attestato a 992 milioni di euro (+1%), anche in questo caso sotto il consensus, pari a 1,05 miliardi.
Nel periodo gennaio-marzo, i ricavi sono saliti da 18,07 a 18,8 miliardi di euro, mentre l’utile operativo si è attestato a quota 2,51 miliardi dai 2,4 dell’anno precedente. L’utile operativo adjusted è stato pari a 2,35 miliardi nel trimestre, sostanzialmente in linea con il primo trimestre del 2018.
La produzione di idrocarburi del trimestre è stata pari a 1,83 milioni di barili equivalenti al giorno, in calo dell’1,3% al netto dell’effetto prezzo e del portafoglio. Attraverso una nota, Eni ha precisato che il confronto risente della cessazione del contratto produttivo Intisar in Libia avvenuta a partire dal terzo trimestre del 2018 e del declino produttivo, i cui effetti sono stati quasi integralmente compensati dal forte incremento organico dei volumi guidato dal ramp up di Zohr e dei progetti avviati nel 2018 per complessivi 200 mila boe/giorno. La società ricorda inoltre che nel trimestre sono state scoperte risorse esplorative per 174 milioni di boe.
“Sono molto soddisfatto dell’eccellente performance industriale e finanziaria realizzata da Eni nel primo trimestre 2019 – commenta l’ad, Claudio Descalzi. “In particolare – continua – il business E&P, in presenza di uno scenario di mercato sostanzialmente invariato, migliora i propri risultati economici del 25% rispetto al primo trimestre 2018, a conferma di una generazione di cassa ad anno intero in crescita. Anche i risultati del settore G&P sono in miglioramento: l’utile operativo aumenta del 16% a 372 milioni di euro e questo ci dà ulteriore conforto sul conseguimento dell’obiettivo di 500 milioni di risultato ad anno intero. Il downstream R&M e Chimica attenua l’effetto di uno scenario margini recessivo e mantiene l’aspettativa di un ampio recupero nei prossimi nove mesi, soprattutto nella Raffinazione e nel Marketing oil. Complessivamente, la gestione del primo trimestre ha generato un flusso di cassa da risultato di 3,42 miliardi di euro, in crescita dell’8% e superiore di 1,5 miliardi agli investimenti di periodo, che sono stati pari a circa 1,9 miliardi, in linea con le aspettative di un valore di 8 miliardi di euro ad anno intero”.
Il gruppo conferma che la produzione di idrocarburi quest’anno crescerà del 2,5% con il Brent a 62 dollari al barile e al netto delle operazioni di portafoglio. Per il 2019, la società guidata da Claudio Descalzi investirà in capitale fisso (capex) 8 miliardi di euro e conta di generare cassa per 12,8 miliardi di euro. La cash neutrality, ossia la copertura degli investimenti organici e del dividendo, sarà raggiunta con un prezzo del brent di circa 55 al barile o 52 dollari recependo i target ante effetti IFRS 16.