E’ un greco il vincitore dell’Eni Award per le “Energie rinnovabili“. Mercouri Kanatzidis, professore della Northwestern University di Evanston (Illinois, USA), è stato premiato oggi in Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente di Eni Emma Marcegaglia e dell’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi, dalla Commissione Scientifica, presieduta dall’accademico francese Gérard Férey.
La ricerca di Kanatzidis concerne lo sviluppo di nuovi semiconduttori allo stato solido capaci di recuperare il calore disperso e convertirlo direttamente in energia elettrica. La novità principale del suo lavoro risiede nell’aver “nanostrutturato” il materiale di questi semiconduttori termoelettrici, ovvero l’avervi aggiunto nanocristalli con determinate composizioni i quali, ad alte temperature, portano ad un incremento significativo delle prestazioni.
Il risultato più significativo è stato quello di infrangere il record, che resisteva da 40 anni, di efficienza nella conversione calore-elettricità e si sono fornite le basi di conoscenza per ulteriori sviluppi, fra cui la realizzazione di veri e propri generatori termoelettrici. Queste innovazioni potrebbero consentire il recupero di almeno 50 GW su scala globale.
Ma l’Eni Awards prevede anche altre sezioni. Per le “Nuove frontiere degli idrocarburi” il premio è stato assegnato per la sezione Upstream a Johan Olof Anders Robertsson, dell’ETH di Zurigo per la recente ricerca, svolta insieme a Dirk-Jan van Manen, Ali Özbek, Massimillano Vassallo e Kemal Özdemir, focalizzata sullo sviluppo di una tecnologia innovativa di acquisizione e modellazione dei dati di prospezione a mare con metodi acustici (sismici), capace di superare gli attuali limiti di visualizzazione e caratterizzazione delle caratteristiche del sottosuolo nel pieno rispetto dell’ambiente, comportando un vantaggio nelle componenti tecniche ed economiche dei progetti Oil&Gas fin dalle prime fasi del loro sviluppo.
Per la sezione Downstream, invece, il riconoscimento è stato attribuito a Helmut Schwarz della Technische Universität Berlin. Il lavoro del prof. Schwarz si è incentrato sull’attivazione di metano per la sua conversione in idrocarburi più pesanti o ossigenati. Questa trasformazione diretta può rendere fattibile lo sfruttamento delle enormi riserve di gas naturale presenti in giacimenti remoti e il suo trasporto alle aree geografiche di utilizzo con importanti ricadute tecnologiche in un futuro anche prossimo.
Il premio “Protezione dell’ambiente” è andato a Menachem Elimelech professore della Yale University e pioniere nell’applicazione del processo di “Forward Osmosis” per la desalinizzazione di acque ad alta salinità. Il processo innovativo messo a punto, che utilizza calore a basso grado come fonte di energia, viene utilizzato anche per il trattamento delle acque associate alle attività petrolifere, dimostrandosi più efficiente ed a basso consumo energetico rispetto alle tecnologie di desalinizzazione attuali.
Due premi “Debutto nella ricerca”, erano riservati a ricercatori under 30 che hanno conseguito il dottorato di ricerca in una università italiana e sono stati assegnati a Daniela Meroni e Margherita Maiuri.
La tesi di Daniela Meroni affronta l’applicabilità nei processi di risanamento ambientale del biossido di titanio (TiO2), ritenuto molto promettente per i costi contenuti e per la sua atossicità e stabilità. La tesi di Margherita Maiuri, invece, studia i meccanismi primari che governano la raccolta di radiazione solare tramite l’osservazione spettroscopica di impulsi ottici ultracorti. I risultati ottenuti sono stati pubblicati su riviste scientifiche internazionali di alto livello come Science, Journal of the American Chemical Society e Nature Materials.