Si è svolta oggi, lunedì 3 ottobre, la cerimonia di premiazione degli Eni Award 2022. I premi alla ricerca scientifica sono stati assegnati al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della presidente di Eni Lucia Calvosa e dell’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi.
Giunto quest’anno alla sua quattordicesima edizione, il “Nobel dell’Energia”, spiega una nota, è considerato un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente e testimonia l’importanza che la ricerca scientifica e l’innovazione hanno per Eni. Dalla sua istituzione nel 2008 le candidature sono state più di diecimila. La Commissione Scientifica, che ha valutato le ricerche presentate, è composta da scienziati che appartengono ai più avanzati istituti di ricerca a livello mondiale e negli anni ha visto la partecipazione di 6 Premi Nobel.
Anche quest’anno Eni, attraverso Joule, la sua Scuola per l’Impresa, ha assegnato la Menzione speciale Eni Joule for Entrepreneurship, destinata a team, spin off universitari, startup e volto a favorire l’applicazione, la valorizzazione e il trasferimento delle tecnologie promuovendo nel contempo la creazione di un ecosistema dell’innovazione sostenibile.
Tutti i premi di Eni Award 2022
Nell’edizione 2022 di Eni Award:
- Per la Transizione Energetica il premio è stato assegnato a Naomi Halas e Peter Nordlander della Rice University (Houston, Texas), per la ricerca Fotocatalisi plasmonica Antenna-Reattore per la generazione e la distribuzione sostenibile dell’idrogeno. I due ricercatori hanno sviluppato nuovi sistemi catalitici e dispositivi in grado di sfruttare l’energia della luce per condurre importanti processi chimici, tra cui la produzione di idrogeno. Una produzione di idrogeno sempre più diffusa e sostenibile contribuirà ad accelerare il raggiungimento del net zero.
- Nella sezione Frontiere dell’Energia, per ricerche sulle fonti rinnovabili e sullo stoccaggio dell’energia, il premio è stato assegnato a Jens Nørskov e Ib Chorkendorff della Technical University of Denmark per il loro lavoro sulla Produzione sostenibile di carburanti e prodotti chimici – sintesi elettrochimica a bassa pressione e temperatura di ammoniaca. Questi hanno sviluppato un processo elettrochimico ciclico, attivato da energie rinnovabili e mediato dal litio, per la produzione di ammoniaca a temperatura e pressione ambiente. L’ammoniaca è uno dei principali prodotti chimici di base utilizzati nella produzione di fertilizzanti e di molti altri prodotti derivati, nonché uno dei candidati come vettore di energia di origine rinnovabile.
- Infine, in ambito Soluzioni Ambientali Avanzate, dedicato a ricerche sulla tutela di aria, acqua e terra e sulla bonifica di siti industriali, il premio è stato assegnato a Geoffrey Coates della Cornell University (Ithaca, New York) per la sua ricerca relativa allo Sviluppo di nuove architetture macromolecolari per risolvere i problemi di fine vita delle materie plastiche. Il Prof. Coates ha sviluppato metodologie a livello industriale per l’ottenimento di polimeri a ridotto impatto ambientale in quattro specifiche aree: plastiche riciclabili chimicamente; riciclo meccanico delle plastiche; plastiche fotodegradabili; plastiche biodegradabili da materie prime rinnovabili. La ricerca apre la strada allo sviluppo di soluzioni scientifiche e tecnologiche per minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente dei materiali polimerici e delle plastiche.
La sezione Giovani Talenti dall’Africa, istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award e dedicata ai giovani talenti dal Continente Africano, conferisce, in questa edizione, quattro premi, assegnati a Yousif ADAM, The American University in Cairo, Egitto, a Ibrahim Mohamed Ibrahim Moustafa IBRAHIM, Arab Academy for Science, Technology and Maritime Transport, Egitto, a Andsera Adugna MEKONEN, Addis Ababa University, Etiopia e a Andris Metumo SIMEON, University of Cape Town, Sud Africa.
I premiati riceveranno una borsa di studio che permetterà loro di frequentare i corsi di Dottorato di Ricerca presso il Politecnico di Torino e l’Università “Federico II” di Napoli per approfondire e sviluppare le loro idee innovative. La proposta di Adam riguarda la gestione sostenibile in Africa di acque reflue, basata sull’utilizzo di micro-alghe, in ottica di Economia Circolare. Ibrahim ha proposto una tesi che sviluppa un approccio predittivo avanzato per la stima della generazione di energia da installazioni solari. Mekonen ha portato avanti uno studio dell’ecosistema agroforestale sostenibile utilizzando l’osservazione della Terra e il rilevamento ambientale nella parte centrale dell’Etiopia. Simeon, infine, ha sviluppato uno studio sulle strategie di protezione adattive intelligenti per micro-reti ibride. - Per la categoria Giovane Ricercatore dell’Anno, che premia due ricercatori che hanno conseguito il dottorato di ricerca in università italiane, i riconoscimenti sono stati assegnati a Isabella Fiorello e Giulia Fredi. Fiorello, che ha condotto il proprio dottorato presso la Scuola Superiore Sant’Anna, ha sviluppato mini-robot ispirati alle piante rampicanti che aprono la strada verso nuove strategie sostenibili e intelligenti, applicabili all’agricoltura di precisione, che potranno contribuire a preservare le risorse naturali. Fredi, proveniente dall’Università degli Studi di Trento, ha condotto uno studio su materiali compositi polimerici che combinano elevate proprietà meccaniche alla capacità di immagazzinare e rilasciare calore, per applicazioni nell’ambito dell’accumulo di energia termica.
- Per la sezione Riconoscimento all’Innovazione Eni, che elegge i progetti più innovativi sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici Eni, sono stati premiati: P. Biagini, R. Po’ (Eni), F. Bisconti, A. Giuri, A. Rizzo e S. Colella (CNR-Nanotec, Lecce), per aver brevettato celle fotovoltaiche semi-trasparenti a base peroskite ed il procedimento per produrle; G. Gatti, C. Perretta (Eni-Versalis) per la soluzione tecnologica innovativa che implementa una linea di nuovi prodotti, contenenti materiale riciclato derivante da pneumatici a fine vita; A. Chiodini, S. Loda, F. Rubertelli (Eni) per la soluzione tecnologica e-lorec, che consiste in un dispositivo automatico per il recupero di liquidi densi in fase non acquosa da falde contaminate.
- AraBat: Startup early stage (TRL 4) di Foggia che sviluppa processi innovativi per il riciclo di batterie al litio esauste e la reintegrazione dei metalli preziosi recuperati attraverso un innovativo sistema che usa scarti agroalimentari. Il team è costituito da 5 giovani professionisti pugliesi (ingegneri, chimici, economisti) che hanno sviluppato il progetto presso l’Università di Foggia ed è rappresentata da Raffaele Nacchiero (CEO e co-founder).
- Sinergy Flow: Startup early stage (TRL 4) di Milano che propone una batteria innovativa per l’accumulo energetico stazionario di media e larga scala. La batteria a celle di flusso impiega scarti ricchi in zolfo dell’industria petrolchimica, con un costo di installazione ridotto ed elevate prestazioni. Il team è costituito da 3 giovani ingegneri che hanno sviluppato il progetto al Politecnico di Milano ed è rappresentata da Alessandra Accogli (CEO e co-founder).
- Ricehouse: Startup con un livello di maturità molto alto (TRL 9) di Milano che trasforma gli scarti derivanti dalla lavorazione del riso in materiali naturali per la bioedilizia e la bioarchitettura. Oggi è diventata società benefit e conta circa 15 dipendenti (con età compresa tra i 24 e i 44 anni) ed è rappresentata da Tiziana Monterisi (CEO e co-founder).