Eni ha risposto alle domande presentate dagli azionisti in vista dell’assemblea dei soci per approvare il bilancio e rinnovare il consiglio di amministrazione in calendario il 10 maggio e che anche quest’anno verrà svolta a porte chiuse.
Contezioso arbitrale con Gazprom
Eni ha risposto alla domanda di un azionista che chiedeva dello stato dei contratti a lungo termine con Gazprom, la multinazionale dell’energia russa, per l’importazione di gas dalla Russia verso l’Italia: “I contratti con Gazprom export sono ancora in vigore, anche se a partire dal giugno 2022 Gazprom export ha iniziato ad applicare riduzioni di consegna. Le riduzioni applicate da Gazprom export sono oggetto di contenzioso arbitrale coperto da riservatezza”.
Nel 2022, la fornitura totale di gas di Eni proveniente dalla Russia è stata pari a circa 17 miliardi di metri cubi di cui circa 11 miliardi di metri cubi destinati all’Italia e circa 6 miliardi di metri cubi destinati alla Turchia attraverso il gasdotto Bluestream. Da Mosca, invece, per quest’anno, Eni non ha importato gas naturale liquefatto.
In stand-by la quotazione di Plenitude in Borsa
Eni ha confermato l’obiettivo della quotazione di Plenitude ma ciò avverrà “quando le condizioni del mercato azionario saranno più favorevoli o meno incerte“. L’azienda ha poi dichiarato, riguardo all’ipotesi che l’ingresso di investitori istituzionali possa precludere l’ingresso in Borsa, che la quotazione sarà fatta anche “con l’eventuale ingresso di un investitore istituzionale”. Sulle trattative per la vendita del 10% di Plenitude al fondo norvegese HitecVision, l’azienda ha preferito non commentare “su specifici investitori istituzionali” confermando però l’opzione di una possibilità di una vendita di una quota di minoranza ad uno o più investitori istituzionali.
Eni: nel 2022 il 14% degli investimenti a basso consumo energetico
Eni ha poi risposto alle domande presentate dall‘azionista Fondazione Finanza Etica che chiedeva entro quale anno gli investimenti nello sviluppo del business delle rinnovabili, acquisizione di nuovi clienti e attività di sviluppo di infrastrutture di rete per veicoli elettrici avrebbero superato in volume quelli nell’attività di raffinazione e distribuzione di prodotti petroliferi: “Eni si è impegnata ad allineare i propri piani e decisioni di investimento alla strategia di decarbonizzazione. L’evoluzione verso un portafoglio di prodotti totalmente decarbonizzati sarà supportata da una progressiva crescita della quota di investimenti dedicati a nuove soluzioni energetiche e servizi, che raggiungerà il 30% degli investimenti complessivi nel 2026, il 70% nel 2030 e fino all’85% nel 2040″ si legge nella risposta dell’azienda.
Nel 2022, i capex Eni in low and zero carbon sono stati pari a 1,2 miliardi ovvero circa il 14% del totale investimenti. Di questi circa 0,4 miliardi sono stati gli investimenti in energie rinnovabili, inclusi i biocarburanti, pari al 5% del totale. Rispetto al 2021, gli investimenti nelle energie rinnovabili, sono aumentati del 75%.