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Eni, Antitrust avvia istruttoria per abuso di posizione dominante

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni. Il sospetto è che la società energetica abbia violato le norme europee sulla concorrenza abusando della propria posizione dominante sui mercati del trasporto internazionale di gas in Italia (attraverso i gasdotti Tag e Transitgas, che consentono il trasporto del gas acquistato presso i mercati spot europei), con conseguenze principalmente sulla fornitura di gas ai clienti industriali. Stamane in apertura a Piazza Affari il titolo di Eni guadagna comunque lo 0,34%. 

La procedura è stata avviata dopo una segnalazione da parte di Gas Intensive, il consorzio costituito dalle otto associazioni di categoria che rappresentano le imprese italiane grandi consumatrici di gas naturale. “Secondo Gas Intensive – si legge nella nota dell’Authority -, a partire da aprile 2011, Eni, per la prima volta dopo anni, non avrebbe più organizzato aste per la cessione della capacità di trasporto da essa detenuta ma della quale non pianificava di servirsi per le proprie importazioni sui gasdotti Tenp/Transitgas e Tag“.

In questo modo Eni, “che detiene la quota prevalente dei diritti di capacità sui gasdotti TAG e Transitgas, ha limitato la disponibilità di capacità di trasporto per altri importatori, a fronte di un sostanziale sottoutilizzo dei gasdotti. Il comportamento si è realizzato in presenza di un differenziale positivo tra prezzi italiani e prezzi prevalenti sugli hub europei (intorno ai 5€/MWh), superiore ai costi necessari a trasportare quel gas in Italia (circa 2€/MWh), nonché proprio in occasione della prima assegnazione agli utenti finali grandi consumatori di gas della nuova capacità di stoccaggio prevista ai sensi del d.lgs. 130/2010. Per Gas Intensive la mancata indizione delle aste per la capacità ha quindi impedito ai grandi consumatori industriali consorziati di rifornirsi di gas “estivo” sui mercati esteri a prezzi più convenienti e di sfruttare le nuove opportunità di stoccaggio offerte dal nuovo quadro normativo”.

Secondo l’Antitrust, “la condotta di Eni, se volta ad ostacolare forme di approvvigionamento indipendente di gas tese a sfruttare le condizioni di favore dovute al differenziale tra i prezzi italiani ed i prezzi europei, appare idonea a peggiorare le condizioni concorrenziali sul mercato della fornitura di gas ai clienti industriali“.

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