Eni ha acquisito le attività di BP in Algeria, tra cui due nuovi importanti giacimenti a gas. L’acquisizione, spiega il gruppo guidato da Claudio Descalzi, ha un forte valore strategico e contribuisce a soddisfare ulteriormente il fabbisogno europeo di gas, oltre a rafforzare la presenza di Eni in Algeria, un importante produttore di gas nonché Paese chiave per Eni. L’annuncio di Eni arriva proprio mentre sale alle stelle la tensione con la Russia che minaccia il blocco delle forniture di gas e petrolio verso i Paesi che adotteranno il tetto ai prezzi del gas. Proprio venerdì il Consiglio Ue deve decidere su questa misura.
Eni, presente in Algeria dal 1981, a seguito di questa operazione e dei programmi di sviluppo già in corso nel bacino del Berkine, vede nel 2023 la produzione nel paese africano salire a oltre 120.000 barili di olio equivalente al giorno, “confermando ulteriormente il primato della società come la principale compagnia energetica internazionale operante nel Paese” dice una nota.
Il titolo Eni in Borsa in tarda mattinata quota 11,93 euro in calo dello 0,15%.
“In Amenas” e “In Salah” nel 2011 hanno prodotto 11 miliardi di metri cubi di gas
Nel dettaglio, tra le attività acquistate da BP in Algeria ci sono “In Amenas” e “In Salah”, due concessioni per la produzione di gas (con un working interest rispettivamente del 45,89% e del 33,15%).
“In Amenas” e “In Salah”, operati congiuntamente con Sonatrach e Equinor, si trovano nel Sahara meridionale e la loro produzione di gas e liquidi associati, avviata rispettivamente nel 2006 e nel 2004, nel 2021 è stata di circa 11 miliardi metri cubi di gas e 12 milioni di barili di condensati e GPL.
“L’operazione odierna, soggetta all’approvazione delle autorità competenti, consentirà alla società di ampliare il proprio portafoglio di asset nel Paese e, unitamente ai nuovi contratti di Berkine South e del Blocco 404/208, recentemente sottoscritti, consentirà nuove e sinergiche opportunità di sviluppo, principalmente focalizzate sull’incremento della produzione di gas”, dice una nota.
Le tappe degli accordi di Eni con l’Algeria
In marzo Eni e Sonatrach – il colosso pubblico algerino degli idrocarburi – hanno scoperto un nuovo maxi giacimento in Algeria con un potenziale di 140 milioni di barili di olio in posto che potrebbe partire già da questo trimestre. Il pozzo è il primo della nuova campagna esplorativa che prevede altre cinque perforazioni nelle concessioni nel deserto algerino.
Ad aprile 2022 Descalzi insieme al ministro degli esteri Di Maio, aveva incontrato ad Algeri il Primo Ministro algerino, Aymen Benabderrahmane e il Ministro dell’Energia, Mohamed Arkab, per fare il punto sulle attività della società in Algeria, sui progetti futuri e per discutere dei temi legati all’attuale crisi energetica. A luglio l’Algeria ha annunciato che fornirà 4 miliardi di metri cubi di gas in più all’Italia, a partire dalla seconda metà di luglio 2022.
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