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Enervit, in lotta per imporsi sui big

La società milanese è riuscita a resistere alla concorrenza di brand come Gatorade e Powerade orientandosi sui prodotti integratori a scapito degli sport-drink – Alberto Sorbini, il presidente: “Crescere all’estero la nostra priorità nel prossimo decennio” – L’importanza degli atleti-testimonial: ultima arrivata, Francesca Schiavone

Enervit, in lotta per imporsi sui big

“A piccoli passi, senza strappi , sempre concentrati su innovazione e ricerca al servizio dei nostri due core business, i prodotti integratori per lo sport e quelli per dimagrire: un’accoppiata che fa di Enervit un’azienda unica nel panorama non solo italiano”. Alberto Sorbini, presidente e amministratore delegato oltre che azionista di controllo assieme ai fratelli Giuseppe e Maurizia della società milanese, traccia la strategia e le linee di sviluppo dei prossimi anni, confortato dai risultati 2010 e di avvio 2011.

L’ultimo esercizio si è chiuso con un giro di affari cresciuto del 13,3% da 35,9 a 40,7 milioni di euro, l’Ebitda è salito da 3,2 a 3,7 milioni e l’utile netto da 1,2 a 1,3 milioni. “Anche i primi tre mesi – commenta Sorbini – hanno dato risposte importanti con ricavi migliorati del 15% a 9,6 milioni e un Ebitda passato da 30mila del trimestre 2010 a 594mila euro. Aver aumentato le vendite in un periodo niente affatto brillante per i consumi è significativo, tanto più che per tradizione il primo trimestre è quello che contribuisce di meno, circa il 20%, alla formazione del nostro fatturato. Per noi il più importante è da sempre il secondo trimestre: attività sportive e voglia di dimagrire crescono di pari passo all’avvicinarsi dell’estate”.

Wellness e fitness: se non ci sono società con le peculiarità di Enervit, cioè impegnate in entrambi settori della nutrizione per lo sport e per il dimagrimento, per l’azienda della famiglia Sorbini non mancano di certo i competitor nei vari segmenti, dentro e fuori casa: dalla PowerBar, gruppo americano oggi controllato dalla Nestlé, per lo sport in Europa alla Pesoforma in Italia nel campo delle diete. “Nostri concorrenti – dice Sorbini – erano anche due brand come Gatorade e Powerade. Ma oggi lo sono molto meno, da quando ci siamo orientati sui prodotti integratori a scapito degli sport-drink”. Una scelta strategica, che oltre a sottrarla dalla concorrenza di giganti come Pepsi Cola e Coca Cola, proprietarie, rispettivamente, dei due celebri marchi, ha portato Enervit a sviluppare nuovi prodotti, come l’Omega3, che oggi rappresenta uno dei punti di forza del gruppo con una leadership al 54% del mercato italiano.

Tutto cominciò nel 1954 quando Paolo Sorbini, il padre dei tre fratelli oggi al timone dell’azienda, farmacista, proveniente da una famiglia di speziali di Montepulciano, fonda la Also Spa, poi chiamata Enervit, un nome più aderente alla sua missione e alle esigenze di comunicazione e marketing. Fino allora si era limitato a importare prodotti farmaceutici a base di estratti fitoterapici per il suo laboratorio alla periferia di Milano. Con la nuova società matura anche l’idea di produrre in proprio. Idea che trova la sua completa realizzazione nel 1972 con l’impianto di Zelbio, nel Comasco. Dieci anni dopo viene lanciata la prima linea di prodotti dietetici sostitutivi del pasto. Questo lancio coincide con una serie di sponsorizzazioni che legano sempre di più l’immagine di Enervit a quella di campioni assoluti negli sport più vari: dall’atletica con Sara Simeoni al ciclismo con Francesco Moser e i suoi record dell’ora messicani fino ad Alberto Tomba nello sci e Reinhold Messner, primo alpinista a scalare tutte le 14 cime al mondo che toccano gli ottomila metri. “Un galleria di atleti testimonial – sottolinea Sorbini – che hanno fatto la storia e il successo della nostra azienda e che di stagione in stagione si alimenta di prestigiose new entry come oggi è il caso di Francesca Schiavone nel tennis e di Clemente Russo, un pugile peso massimo che parteciperà alle prossime Olimpiadi di Londra con buone possibilità di centrare l’oro”.

Non è stato tuttavia un atleta ma un medico- biochimico americano di Long Beach a dare un’ulteriore spinta strategica a Enervit. Si tratta di Barry Sears con il quale i Sorbini hanno avviato una collaborazione agli inizi degli anni 2000. Sears è l’ideatore della “dieta zona”, un regime alimentare che mira al mantenimento di un livello di glicemia stabile nel sangue, basato sull’equilibrio dei diversi nutrienti. In Enervit nasceva il marchio “Enerzona”. E quasi subito dopo l’incontro con il guru mondiale della dieta, Enervit attirava anche l’interesse del mondo finanziario. Tra il 2001 e il 2003 la società apre il capitale a nuovi soci tuttora presenti: la Tamburi Investment Partners ( 3,5%); Claudio Costamagna, allora chairman della divisione investment banking per l’Europa di Goldman Sachs (4%) ; e la L.Q.H. posseduta al 100% tramite la Duke da Nerio Alessandri, manager e maggiore azionista di Technogym (31%).

Era il prologo all’entrata in Borsa che avverrà nel 2008, un anno dopo l’acquisto della Sportvital, un brand diffuso sul mercato svizzero dei prodotti per l’integrazione sportiva. “Crescere all’estero – dice a questo proposito Sorbini, ricordando la prima operazione oltre confine – sarà al centro dei nostri sforzi nel prossimo decennio”. L’esordio sul listino avvenne il 24 luglio sull’ex mercato Expandi. Fu un battesimo effervescente con il titolo che chiuse a 2,44 euro, ben oltre i 2 euro dell’Ipo, che aveva interessato circa l’11% del capitale. Oggi l’azione ( inserita per cifra di capitalizzazione e la limitata liquidità nel segmento “microcaps” della Borsa italiana) quota 1,33, comunque in ripresa del 10% rispetto ai valori di un anno prima.

In occasione della quotazione, venne anche reso pubblico un patto parasociale di durata triennale che lega pacchetti dei tre fratelli Sorbini , bloccando una quota complessiva di capitale pari al 50,26% (Alberto e Giuseppe – altro amministratore delegato della società- entrambi con il 17,74%, la sorella Maurizia – amministratore esecutivo – con una quota del 14,78%) . Il patto sta per scadere in questo luglio. In Borsa danno per scontato che verrà rinnovato. Ma Sorbini non conferma né smentisce. Dice solo che è un argomento che a tutt’oggi non è stato affrontato. “C’è tutto il tempo per parlarne. Dato che il rinnovo non è tacito, faremo una comunicazione a tempo debito. Non è un problema perché tra noi fratelli c’è una perfetta armonia, come del resto con Alessandri, grande esperto dell’industria del benessere, che è socio di Enervit a titolo personale e non con Technogym, società con cui non ci sono progetti né iniziative in comune”.

 

Pubblicato in: News

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