Gli aerei consumano tanta energia ma non usano carburanti sostenibili. Eppure l’Europa si è posta il problema di come abbattere le emissioni sia dei voli di linea che dei charter L’aviazione civile ( almeno quella) va decarbonizzata per cui bisogna spingere sulla ricerca di carburanti alternativi. Il summit dell’aviazione civile europea a Sorrento si è concluso con parole d’ordine come la riconciliazione con l’ambiente, nel rispetto della sicurezza, sia safety sia security, del passeggero e della tutela dell’interesse pubblico.” Riunirsi intorno a un tavolo – ha detto il Direttore Generale ENAC e Presidente dell’ European Civil Aviation Conference Alessio Quaranta – assume un significato ancora più importante in un periodo come quello attuale, in cui la crisi economica, conseguenza della pandemia e dei problemi geopolitici, ha investito tutto il settore”.
TRE ANNI DI STUDIO PER CARBURANTI NUOVI
Da tempo l’aviazione civile è sotto osservazione con critiche crescenti per gli impatti sull’ambiente. In Europa, pero’, non c’è ancora una linea comune di azione, solo analisi ,mentre i Paesi iniziano a muoversi per proprio conto. Il Governo Draghi nei giorni scorsi ha preso decisioni che guardano al futuro e possono essere esportate in contesti diversi. Il Ministero delle Infrastrutture e il Politecnico di Torino hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per l’uso di nuovi carburanti nell’aviazione. L’Italia vanta ad oggi anche i progetti più innovativi negli altri campi della ricerca energetica . Il lavoro con il Politecnico riguarda l’aviazione civile , perché per quello militare i passaggi sono diversi. L’accordo ha la durata di tre anni e insieme all’Enac vira verso “ una roadmap per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del settore, la sua integrazione nelle iniziative Internazionali (UN-ICAO) ed europee”. Il quadro di riferimento riguarda anche il monitoraggio che l’Ue ha cominciato a fare sullo stato di avanzamento delle politiche di settore e sui consumi di energia nei vari settori produttivi. E’ un processo complesso che oltre ai costi comporta adeguamenti tecnici negli scali e l’emissione di nuove normative. Gli aumenti di quest’anno delle tariffe – a partire dalle low cost- per la voce carburante, rendono irreversibile in pochi anni l’ uso di prodotti non inquinanti a costi contenuti. Un aereo di linea a raggio corto consuma in media 70/80 litri di cherosene per ogni minuto di volo.
IL POLITECNICO DI TORINO GUARDA AL FIT FOR 55
L’Italia lavora ad un piano tecnologico-industriale e per questo vuole analizzare bene il biofuels (Sustainable Aviation Fuels – SAF), nell’ottica del pacchetto europeo Fit for 55. Sul piano economico, l’analisi riguarda l’evoluzione dei costi di produzione dei SAF, nonché le proposte di policy e le attività regolatorie per favorirne la diffusione e l’utilizzo. La decarbonizzazione del settore aereo – dice il Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini – sta mobilitando le imprese del settore, gli enti regolatori e i Ministeri di moltissimi Paesi”. Se la road map sarà rispettata l’Italia con il Politecnico torinese potrà avanzare proposte nei diversi consessi internazionali. Come quello di Sorrento dei giorni scorsi o l’Assemblea Generale dell’aviazione civile del 27 settembre a Montreal . E’ in queste sedi che si definiscono regole purché basate su buone analisi tecnico-economiche. L’ Enac, da parte sua, ha chiaro cosa intende fare per abbattere le emissioni in cielo senza spreco di energia. Lo sviluppo del settore aeronautico consiste nel coniugare in modo bilanciato gli interessi dell’aviazione con le esigenze ambientali della collettività. E cosa devono fare le compagnie aeree ? Devono sentirsi impegnate su un “ piano strategico dell’aviazione per l’ambiente”. Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino a margine dell’accordo con il governo, assicura tutta la collaborazione dei dipartimenti del suo Ateneo.
GLI ALTI COSTI DEI CARBURANTI GRAVANO SUI VIAGGIATORI
Un traguardo raggiungibile è quello indicato a giugno dalla Commissione Ue Trasporti e Turismo, ovvero che i gestori degli aeroporti devono adottare l’adozione di carburanti sostenibili dato che anche questo tema rientra tra gli obiettivi di neutralità climatica al 2050. In estrema sintesi l’aviazione civile dovrebbe ridurre del 50% le emissioni di gas ad effetto serra rispetto al 2005. Cio’ vuol dire fare accordi con produttori di carburanti e le banche per finanziare tutte le operazioni tecniche necessarie. Secondo alcuni calcoli, un Airbus 330 per un volo a lungo raggio oggi spende circa 100 mila euro di propellente. Costi ed energia non sostenibili nel lungo tempo se non attraverso l’aumento dei biglietti. Interessante,infine, sapere che per carburanti sostenibili, la Commissione europea i intende anche i combustibili riciclabili a base di carbonio prodotti dai gas di trattamento dei rifiuti e dai gas di scarico dai processo industriali. L’accordo Ministero-Politecnico di Torino dirà la sua.
Molto interessante