Che la Germania sia davanti a tutti nello sviluppo di un’infrastruttura energetica rinnovabile, è noto. Ma la notizia è che nessuno rema verso i lidi di una rete elettrica sostenibile (e sempre più indipendente dal gas russo) con la stessa forza e determinazione di Berlino.
Il colosso energetico E.on ha appena annunciato un piano rivoluzionario. Il gruppo si dividerà in due capogruppo: una dedicata alle nuove frontiere dell’energia e l’altra consacrata ancora ai combustibili fossili e all’energia nucleare. Dopodiché, la seconda sarà collocata sul mercato azionario.
La nuova E.on si concentrerà sulla produzione rinnovabile, sulle reti di distribuzione e sui servizi per l’efficienza energetica per via «di un mercato energetico globale incredibilmente trasformato, dell’innovazione tecnologica e di una diversa aspettativa dei consumatori», ha spiegato l’amministratore delegato Johannes Teyssen. «Il nostro modello di business non era in grado di fronteggiare queste sfide».
L’occupazione non verrà toccata. Circa 40mila dipendenti resteranno in carico alla nuova E.on, e altri 20mila nella società scorporata. Quel che è interessante è che, dei 9,3 miliardi di euro di utili registrati dalla società tedesca nel 2013, il 35% è venuto dalle attività “fossili” e il 54% da quelle rinnovabili. Segno che c’è vita, nel settore delle rinnovabili. Quantomeno in un paese dove il governo, i partiti e anche i cittadini condividono l’anelito verso l’energia pulita. E – lo sottolineo di nuovo – verso l’indipendenza energetica dalla Russia.
Ma quella di E.on è una rivoluzione che è al tempo stesso lungimirante (se le rinnovabili sono il futuro, meglio perseguirle subito), coraggiosa (l’abbandono del nucleare, peraltro incoraggiato dal governo Merkel, non è né facile né poco costoso) e ragionevole (il mondo riscaldato dalle emissioni fossili non può andare avanti a lungo così; l’Unione Europea si è messa degli obiettivi ambientali ambiziosi e vanno rispettati).
Energia verde: Deutschland über alles
DAL BLOG WWW.MAGRINI.NET – Nessuno come la Germania rema verso una rete elettrica sostenibile e sempre più indipendente dal gas russo: il colosso energetico E.on ha appena annunciato un piano rivoluzionario, che prevede che l’attività dedicata ai combustibili fossili e all’energia nucleare sarà collocata sul mercato azionario.