Oggi, in Italia, i vecchi e inquinanti sistemi di riscaldamento con caldaie a gas sono ancora molto diffusi soprattutto perché 9 edifici su 10 hanno i radiatori, costruiti e dimensionati per funzionare a temperature elevate, che non sono alla portata delle pompe di calore tradizionali.
Il Superbonus 110% è quindi molto importante, per iniziare a rendere sostenibili questi edifici ma ancora più decisivo è disporre di pompe di calore che utilizzino tecnologie innovative che possano sostituire con efficienza le caldaie, utilizzando una fonte di calore naturale come il terreno o le acque di prima falda o l’aria stessa.
A questo ha pensato TEON, una PMI innovativa, al 100% italiana sia dal punto di vista societario che tecnologico. TEON, che ha la sua sede alle porte di Torino, sviluppa, produce e commercializza pompe di calore brevettate, la cui ricerca pluriennale è stata condotta nell’Area Science Park di Trieste, capaci di lavorare a 80°C con elevata efficienza, e dunque naturale alternativa alle caldaie che bruciano combustibili fossili.
Con grandi vantaggi per l’ambiente e per le bollette, come spiega a FIRSTonline Ferdinando Pozzani, CEO e socio del progetto: “La bolletta energetica, rappresenta una delle spese principali delle famiglie. Le soluzioni di riscaldamento di TEON poiché estraggono la maggior parte del calore da fonti naturali, pulite, inesauribili e gratuite, abbattono i costi e azzerano le emissioni inquinanti sul posto, con il valore aggiunto di non dover metter mano all’impianto e ai terminali. E con la possibilità di utilizzarle anche, se richiesto, per il raffrescamento estivo”.
Ingegner Pozzani, con il vostro sistema quanto potrebbero risparmiare famiglie e aziende in bolletta?
“Rispetto ad una caldaia a metano abbiamo osservato il dimezzamento della bolletta, mentre rispetto ad una caldaia a gasolio o GPL si scende anche del 70%. Con detrazioni pre-Superbonus le nostre pompe di calore consentono rientrare dell’investimento in 5-6 anni rispetto ad una caldaia a gas, in 2-3 anni rispetto ad una caldaia a gasolio o GPL. In previsione di un diverso rincaro del gas rispetto all’energia elettrica, già visibile in questi ultimi periodi, il risparmio aumenta”.
E quale sarebbe il beneficio ambientale?
“Con le soluzioni TEON il calore fornito all’impianto di riscaldamento o di acqua calda sanitaria viene estratto per l’80% circa dalla risorsa naturale, e “sollevato” alla temperatura necessaria, utilizzando una minima parte di energia elettrica. Le acque di prima falda, quella non potabile e presente pochi metri sotto il suolo, e il terreno stesso sono infatti straordinari accumuli naturali di calore, che mantengono una temperatura pressoché costante tutto l’anno anche in zone climatiche fredde. A parità di riscaldamento offerto, una caldaia, per contro, deve bruciare sul posto circa il 120% di energia chimica del combustibile fossile o biomassa.”.
Questi numeri concretamente che cosa comportano?
“Per cominciare, un taglio della spesa di riscaldamento attuale e futura delle famiglie. A livello paese, un risparmio di energia primaria da fonte fossile, importata a prezzi sempre più cari e volatili. Questo rendendo alla portata del nostro Paese gli obiettivi via via definiti nel Green New Deal, nel PNIEC e, oggi, nel PNRR. Più da vicino, si abbatterebbe l’inquinamento nelle nostre città. A Milano, ad esempio, sono ancora attive quasi 3.000 caldaie a gasolio, sostituirne solo 1.000 con pompe a calore ad alta temperatura avrebbe l’effetto equivalente di togliere dalla circolazione 134.000 auto”.
Quale è la proporzione tra emissioni da riscaldamento e emissioni da traffico stradale?
“Secondo i dati Ispra il 60% del monossido di carbonio presente nell’aria dei centri urbani deriva da emissioni di riscaldamento, il triplo di quello derivante dal traffico. Per non parlare del PM 2,5, cioè il particolato ultrasottile, il più dannoso per la salute: il 64% viene prodotto dal riscaldamento, l’11% dai mezzi di trasporto”.
Quale è il valore aggiunto della vostra tecnologia e quanti impianti avete installato ad oggi?
“Il grande valore aggiunto delle soluzioni di TEON è quello di poter indirizzare tutto l’edificato, soprattutto quello di una certa età, con impianti a radiatore, per i quali oggi, a meno di ristrutturazioni profonde spesso invasive, è preclusa la condizione di ecosostenibilità. In Italia la metà degli edifici è stata costruita prima del 1976 (anno della Legge 373), oltre uno su cinque è in mediocre o pessimo stato di conservazione e quasi uno su dieci è di interesse storico. In questi contesti con le nostre pompe di calore non è necessario metter mano all’impianto, basta sostituire la caldaia per superare abbondantemente due classi energetiche. Sono state realizzate decine di installazioni con pompe di calore TEON, in continua crescita, sia per riscaldamento e acqua calda sanitaria, che per il raffrescamento estivo, e non solo su edilizia residenziale, ma anche in volumetrie commerciali e industriali.”.
Perché questa possibile rivoluzione è ancora così poco esplorata?
“Il settore del riscaldamento, come confermano gli effetti del suo inquinamento, non ha ancora visto realizzare quell’innovazione al servizio della sostenibilità che ha preso piede nelle industrie della generazione elettrica e della mobilità. Tutta la sua filiera industriale del “caldo” non brilla di cultura innovativa. E le caldaie continuano ad essere incentivate e installate, magari ribattezzandole come “generatori naturali a condensazione”, pur avendo raggiunto prezzi tipici di una tecnologia più che matura. Il Superbonus sta funzionando, ma i livelli di incentivazione che offre non sono sostenibili se non nel breve termine. Per evitare quanto successo con i primi conti energia, è opportuno definire un sistema di strumenti a sostegno dell’innovazione in questo settore che sia da una parte compatibile con un orizzonte d’investimento industriale di tre-cinque anni, dall’altra che premi una “meritocrazia” tecnologica rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione di energia primaria previsti nei piani”.
Con il PNRR sono in arrivo 15 miliardi che, stando a quanto stimato da ENEA, consentiranno in media la ristrutturazione di circa 50.000 edifici l’anno da qui al 2026. Un’occasione irripetibile?
“Irripetibile non so, ma certo da non sprecare. Noi di TEON siamo della partita perché innovazione e sostenibilità rappresentano il cuore dei nostri investimenti industriali e delle nostre soluzioni e perché crediamo che le conseguenze delle scelte di oggi ce le porteremo dietro per i prossimi 10-15 anni, a prescindere da opportunità a breve termine. L’innovazione costa ma porta efficienza, per questo va sostenuta con strumenti magari meno generosamente uniformi, ma più selettivi e che aiutino a stemperare la liquidità necessaria all’investimento iniziale”.