Il mondo delle energie rinnovabili non indugia come fa la politica sulle scelte strategiche. L’aumento della capacità di produzione elettrica è un obiettivo dell’Europa come si sa, ma ci sono paesi dove qualche opportunità di investimento è data da strumenti in vigore. Il Conto energia in Italia, per esempio, è uno di questi. D’altra parte avere a disposizione più rinnovabili nel prossimo decennio vuol dire andare a caccia di asset profittevoli.
L’ultima operazione italiana è di poche ore fa: l’acquisizione da parte di Tages Capital SGR di un portafoglio di energia solare da 38 MW dalla tedesca Clere Ag. Tages Capital è un gestore di infrastrutture italiano, con sede a Milano che gestisce tre fondi: energie rinnovabili, transizione energetica e Private debt. Nell’operazione che ha effetti per il mercato italiano delle rinnovabili, Clere Ag è stata assistita nella vendita dall’ufficio di Madrid di Finergreen, la mutinazionale specializzata in advisory su operazioni di transizione energetica e in particole di energia derivante da fonti rinnovaibili. La società negli ultimi anni ha compiuto varie transazioni anche nel mercato italiano, segno di un certo dinamismo del nostro mercato energetico.
Cleare ha impianti fotovoltaici anche in Germania, Spagna e Regno Unito e sembra chiaro che la scelta di disinvestire sia finalizzata all’eventuale investimento in nuovi impianti fotovoltaici, sia in Italia che in altri paesi europei. Tages, da parte sua, con questa operazione rafforza la sua presenza nel fotovoltaico per capacità di potenza installata in impianti fotovoltaici. Tages ha potuto contare su un prestito di 563 milioni di euro per operazioni di energie rinnovabili. BBVA, Banco BPM, BNP Paribas, Crédit Agricole CIB, Intesa Sanpaolo e Société Générale è stato il gruppo di banche che ha dato il supporto necessario.
Il Conto energia, d’altra parte, è da sempre un asset appetibile per il finanziamento bancario, vista la regolamentazione delle tariffe per 20 anni garantita del GSE. In occasione dell’ultimo Green Energy day organizzato dal Coordinamento FREE delle aziende rinnovabili, il tema degli investimenti e degli asset produttivi è stato al centro dei dibattiti. Resta l’obiettivo di una percentuale dell’80% di energia da fonti rinnovabili al 2030. Qualche segnale arriva.