Passare dai 20mila clienti attuali al milione entro i prossimi tre anni, con un investimento di mezzo miliardo di euro. E’ l’ambiziosa sfida di Iberdrola, gruppo energetico spagnolo appena sconfitto da Enel nella corsa alla brasiliana Eletropaulo e che ha esordito sul mercato italiano nel 2016, con i primi clienti acquisiti nel 2017 e la prima campagna pubblicitaria corposa appena lanciata. L’obiettivo è farsi trovare pronti all’appuntamento tra un anno quando, dal 1° luglio 2019, il mercato dell’energia sarà liberalizzato e ogni utente, in Italia, dovrà scegliere ex novo il proprio fornitore per la luce e il gas.
Proprio di un anno è la durata dell’offerta lancio di Iberdola per le forniture domestiche: “Offriamo i primi 12 mesi – ha detto il country manager Lorenzo Costantini in conferenza stampa a Milano – con bolletta totalmente trasparente, senza costi aggiuntivi e voci poco chiare; energia al 100% pulita e soprattutto uno sconto del 25% sulla componente energia del mercato tutelato”. Tradotto in soldoni, significa un risparmio di circa 100 euro all’anno sulle bollette per un cliente medio, che sfrutta una potenza di 3 KW e consuma 2.700 KWh.
Da poco sbarcata in Italia, Iberdrola è un importante player sul mercato internazionale: interamente privata, fornisce energia a 100 milioni di persone nel mondo ed è in prima linea sugli obiettivi di decarbonizzazione: “Siamo il primo produttore al mondo di energia eolica – ha detto Costantini – e solo il 2% della nostra energia proviene dal carbone, contro una media del 21% in Europa e del 25% negli Usa”. Iberdola al momento in Italia fornisce elettricità e gas ma non produce né distribuisce energia, attività che invece svolge già in molti Paesi europei a partire dalla Spagna ma anche Francia, Uk, Portogallo e Germania.
E’ anche il primo produttore elettrico del Messico, il terzo da eolico negli Usa e, nella sfida con Enel che ora continuerà anche sul mercato italiano, la prima società elettrica del Brasile e la prima del Sudamerica per numero di clienti complessivi. “Siamo anche cresciuti come società – ha spiegato il coutnry manager italiano -: quotati alla Bolsa di Madrid, siamo la seconda utility europea per capitalizzazione dopo Enel, davanti a Edf e Engie, con oltre 40 miliardi”.
Attualmente il 60% dell’energia prodotta da Iberdrola arriva da fonti rinnovabili, e nel complesso l’energia pulita prodotta è il 70% del totale, con l’ambizione però di entrare nel mercato italiano con energia totalmente green: “Abbiamo tre obiettivi: risparmio, trasparenza e sostenibilità al 100%”, aggiunge Costantini. La sfida non è semplice perché la transizione dal regime di tutela deve essere ancora del tutto regolamentata e per i nuovi player il timore di affrontare degli ostacoli c’è: “Ci aspettiamo prima di tutto che venga protetto il consumatore, e poi che la concorrenza sia leale”.
Ad oggi i clienti sono solo 20mila, di cui però 15mila sono domestici e omogeneamente sparsi in tutta la penisola, soprattutto nelle grandi città ma anche al Sud, secondo quanto comunica Iberdrola. Quattromila sono le partite Iva e microimprese, un migliaio le Pmi e i grandi clienti industriali. L’obiettivo è insistere molto sul retail e toccare il milione di clienti da qui al 2021. Le modalità per raggiungerlo sono una campagna pubblicitaria senza precedenti (“la più costosa che abbiamo sostenuto a livello internazionale”), la digitalizzazione (è online il nuovo sito) e la presenza di corner mall sul territorio per avere un contatto diretto col cliente.