L’energia all’idrogeno avanza a passi svelti in Europa. La Commissione europea ha adottato due provvedimenti per definire in modo preciso il concetto di idrogeno rinnovabile. Un passo avanti atteso da mesi, laddove si specifica, che « i carburanti liquidi come l’ammoniaca, il metanolo o gli elettrocarburanti sono considerati rinnovabili di origine non biologica se prodotti a partire da idrogeno rinnovabile ». La Commissione con il chiarimento accelera così sugli obiettivi al 2030. Entro quella data dovremmo avere, infatti, 10 milioni di tonnellate prodotti “in casa” e 10 milioni importati. I due atti approvati sono legati ad un’unica finalità e consentono contemporaneamente di misurare la quantità di idrogeno prodotto in ciascun Paese e stimolare gli investimenti. Per gli investitori ci sono, dunque, maggiori certezze su quali filiere puntare nell’ambito del REPowerEU. Entro i prossimi 7 anni il combustibile verde dovrebbe rappresentare il 14% del consumo di energia elettrica su scala europea.
L’idrogeno dovrà spendere i fondi del PNRR
Centina di aziende sono già lanciate verso questi traguardi. Da un lato con i loro investimenti contribuiscono ad abbassare le emissioni nocive in atmosfera. Dall’altro stanno creando una filiera parallela (per quanto ancora minoritaria) a quella delle fonti fossili. In questo campo l’Italia sta recuperando le timidezze del passato, quando a parlare di idrogeno verde era solo una minoranza. Oggi è al quinto posto in Europa per numero di brevetti depositati e le aziende si preparano a valorizzare queste risorse intellettuali. Nel PNRR ci sono, poi, 2 miliardi da spendere per ricerche di tecnologie green. Le Regioni stanno a loro volta spendendo i 500 milioni di euro a disposizione per rigenerare attraverso siti di produzione le are industriali dismesse. E’ una a partita interessante dato che si calcola che ci sono 9 mila km quadrati di aree abbandonate lungo tutta la Penisola.
A maggio a Piacenza l’Hydrogen Expo
« Sfruttare il potenziale fornito dall’idrogeno è un elemento fondamentale della strategia europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050», ha detto António Campinos, Presidente dell’ European Patent Office, l’Ufficio brevetti europeo. «Ma se vogliamo che l’idrogeno svolga un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di CO2 e nel contrasto al cambiamento climatico, è necessario e urgente innovare una ampia gamma di tecnologie per portare queste invenzioni sul mercato». Ne sapremo qualcosa di più all’Hidrogen Expo in programma a Piacenza dal 17 al 19 maggio prossimi. Un appuntamento su cui le imprese puntano molto proprio per avere soluzioni che facciano risparmiare soldi sulla bolletta energetica. Se siamo o no alla vigilia di un vero cambiamento lo vedremo prevedibilmente nei prossimi due anni. Per ora sembra di crederci anche il governo che, come è noto, non ha elaborato il PNRR con gli stanziamenti di cui si è detto. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, recentemente ha visitato una storica azienda – la Sapio – da 100 anni impegnata nella produzione di idrogeno ed ossigeno. L’azienda con sedi anche all’estero, ha predisposto un sistema integrato di prodotti e servizi per chi approccia le fonti rinnovabili. Evidentemente può essere di esempio per altre imprese, ma con il governo a sostenerle.