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Energia, la pandemia non ferma l’evoluzione della rete di distribuzione

Al Forum AEIT 2020 sulle sfide scientifiche e industriali del futuro, si è parlato del ruolo della rete come catalizzatore del cambiamento

Energia, la pandemia non ferma l’evoluzione della rete di distribuzione

La pandemia non ha interrotto il processo della transazione energetica e dell’evoluzione delle infrastrutture di distribuzione come catalizzatore del passaggio da un modello lineare a un modello distribuito. Nelle parole dell’amministratore delegato di E-Distribuzione, Vincenzo Ranieri, la pandemia ha reso più consapevoli gli operatori del settore della centralità del loro ruolo, per assicurare un servizio essenziale.

La capacità di adattamento e la resilienza mostrata in condizioni straordinarie di emergenza hanno fatto sì che il processo di cambiamento in atto del sistema energetico potesse proseguire.

Lo dimostra un dato fondamentale: nel corso della prima fase della crisi epidemiologica, il 50 per cento del consumo di energia elettrica è stato coperto da fonti rinnovabili, cresciute dunque nella fetta di mercato a fronte di una riduzione della domanda energetica.

E’ cambiato il paradigma per le reti del futuro. Il flusso elettrico delle grandi infrastrutture non è più esclusivamente dalle centrali di grandi potenza ai clienti finali, ma – grazie all’innovazione tecnologica – ci sono flussi che vanno a ritroso dalle comunità locali ai sistemi di stoccaggio, dai piccoli produttori, ai consumatori.

Tutto questo è garantito dalle Smart Grids. Tra le altre cose, il Politecnico di Milano, in collaborazione proprio con il Gruppo Enel, ha già lanciato un Master di secondo livello internazionale dedicato alla formazione di esperti nel campo delle Smart Grids. Questa tecnologia costituisce l’infrastruttura principale per la decarbonizzazione ed elettrificazione del sistema energetico globale attraverso la piena integrazione della generazione distribuita da fonte rinnovabile e la partecipazione attiva dei consumatori al mercato dell’energia.

Un esempio? Il “Puglia Active Network”, progetto iniziato nel 2014, con il co-finanziamento della Commissione Europea, che rappresenta una concreta implementazione delle reti intelligenti e flessibili che, raccogliendo l’energia prodotta da impianti rinnovabili, ne garantiscono l’immissione in rete di una sempre maggiore quantità, ottimizzando la distribuzione dei carichi e di conseguenza dando un servizio di qualità all’utente.

Tale ecosistema tecnologico è alla base di un ecosistema digitale più ampio chiamato “Network Digital Twin”, riconosciuto dal World Economic Forum come una delle principali innovazioni nel campo energetico degli ultimi dieci anni.

Di cosa si tratta? Di un sistema in grado di replicare in maniera virtuale – sfruttando le tecnologie dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata – l’intera rete, simulandone i comportamenti complessi e riuscendo a prevedere e prevenire guasti meccanici, riducendo così inefficienze e costi.

Network Digital Twin non appartiene a un futuro lontano, ma sta diventando realtà, essendo alla base dei progetti concreti con lo scopo di contribuire allo sviluppo sostenibile delle nostre città.

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